Ideale Cannella: Una vita intrecciata con la Svizzera

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Organizzati con passione e dedizione dall’Associazione Argonaute, proseguono, giovedì 29 febbraio alle ore 17.30 presso il Ristorante Ca’ d’Otello di Tresivio, gli incontri aperti alla cittadinanza, mirati a far conoscere figure femminili straordinarie e le loro storie affascinanti nei vari campi della conoscenza e dell’operosità umana.

Quest’anno, l’Associazione celebra il suo ventesimo anniversario, un traguardo significativo che sarà commemorato con una serie di iniziative e festeggiamenti. L’avvio di questa festa di conoscenza e condivisione è stato segnato da un incontro dedicato a una donna straordinaria: Ideale Cannella.

Nata nel 1908, Ideale Cannella, figlia del comandante abruzzese del Forte Di Oga in Valdisotto, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia. Maestra, partigiana coraggiosa, arrestata durante l’occupazione nazifascista a Grosio nel 1944, riuscì a sfuggire alla cattura. Condannata a morte in contumacia, diventò infermiera in Val Grosina, operando in un ospedale da campo e successivamente attraversando i confini in Svizzera per sfuggire alla minaccia della morte.

La sua storia continua con un capitolo straordinario: arruolata nel controspionaggio elvetico, mantenne contatti vitali con la missione Americana Spokane. Ideale Cannella, oltre ad essere una partigiana coraggiosa, si rivelò una scrittrice eccezionale. Con maestria, fissò su carta le esperienze vissute durante quegli anni tumultuosi, tramite articoli, racconti e poesie, dando voce a persone e storie spesso vissute in circostanze tragiche.

Le testimonianze scritte con cura materna e attenzione alla verità dei fatti sono diventate tracce indelebili che ancora oggi ci obbligano alla riflessione. Ideale Cannella, dopo la liberazione, si reinventò come giornalista, diventando corrispondente RAI per la Provincia di Sondrio del Gazzettino padano nel secondo dopoguerra. Mantenne stretti legami con la realtà della valle, consolidando contemporaneamente rapporti con scrittori, accademie e giornalisti di tutto il mondo.

La sua storia è un inno alla resilienza e alla determinazione. Dopo un ictus che la colpì, paralizzando la parte destra del suo corpo, Ideale Cannella dimostrò una straordinaria forza d’animo. Imparò a scrivere a macchina usando solo la mano sinistra e, con tenacia e sforzi instancabili, riuscì ad articolare parole e discorsi, continuando il suo prezioso lavoro di ricerca e divulgazione.

Un tributo speciale va anche alla sua cara amica Luigina Miotti, che negli ultimi anni l’ha accompagnata con affetto e sostegno. L’eredità di Ideale Cannella vive attraverso le sue parole e la sua straordinaria vita, ispirando generazioni presenti e future.

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione