8 marzo per te, Loredana

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foto Pixabay

Avevo un nome per questo 8 marzo: Anna Politkovskaja, ma poi un evento improvviso e intenso  mi ha spinto verso quest’altra storia.

Conoscevo poco o nulla di Loredana, se non che insieme ad una decina di altre donne, pure lei si era iscritta, dalla Val Malenco, ad un breve corso di “Danze in cerchio” qui a Poschiavo: quattro incontri.
Minuta, caschetto biondo, sorriso generoso, Loredana aveva la leggerezza del folletto.
Dentro l’ultimo incontro si è ricamato per sempre il suo finale.

Al termine di una danza in cerchio gioiosa e dal significato antico, col suo sorriso dolce ci ha detto: grazie, è stato bellissimo. Poi si è seduta per riprendersi – solo un attimo, ha sussurrato – e nulla lasciava intendere che dentro la sua testa già si stava formando un lago di sangue.
Ci ha guardato sorridendo mentre, silenziosa, scivolava nel suo altrove. Impotenti abbiamo solo potuto accompagnare quello strano sonno che, minuto dopo minuto, toglieva forza al suo corpo.
Giunta in ospedale la diagnosi è stata pesante e inappellabile: morte cerebrale per emorragia cerebrale.

Sotto quel cielo grigio che prometteva neve, Loredana aveva però ancora luce da spargere. Tenuta in vita il tempo di permettere un espianto d’organi, ha regalato al mondo cinque vite nuove, impollinando nuovi fiori col suo volo di farfalla.

“Raggio di sole”, la chiamava sua sorella: grazie Loredana di aver illuminato per un istante anche tutte noi.

Questo 8 marzo è per te e per le compagne di luce che quel pomeriggio, in cerchio, ti hanno accompagnato.


Serena Bonetti