In una gremita palestra di Santa Maria, dopo un breve saluto si è passati subito al dunque nella densa serata sulla pianificazione territoriale. Il Podestà Giovanni Jochum ha spiegato che si tratta della settima serata pubblica: il tema ha dato prova di suscitare interesse, sebbene piuttosto complicato.
Dopo aver brevemente ricordato quali temi fossero stati trattati nelle serate precedenti, è stato chiarito che ci si sarebbe concentrati sui passi intrapresi dopo la prima esposizione, sui contenuti cambiati e su quelli restati uguali.
Dal gennaio del 2023, intanto, è cambiata la Giunta: di 16 membri, 12 sono nuovi; tutti cambiati sono invece i membri della Commissione preparatoria della Giunta e anche nel Consiglio Comunale il rinnovo, Podestà a parte, il ricambio è stato totale. Persino il gruppo di lavoro di pianificazione è decisamente cambiato.
Sono entrate più di 280 istanze, per un totale di un migliaio di domande alle quali si richiedeva una risposta. Dopo averle raggruppate, sono stati identificati dei temi chiavi: ove possibile, dei cambiamenti sono stati intrapresi. Si è così elaborata una nuova bozza, in primis per il Consiglio (organo al quale le istanze erano indirizzate).
Dopo aver intrapreso 80 colloqui con i gruppi di interessi, le associazioni, gli enti frazionali e con alcuni privati, è stata data risposta a tutte le istanze anche se in modo volutamente generico. Tra le maggiori preoccupazioni espresse dopo la prima esposizione vi sono la riduzione delle zone edificabili, tema emotivo e patrimoniale o l’insufficienza delle zone artigianali e industriali ma, al contrario, vi è chi ha paventato la riduzione delle zone agricole o la protezione della natura e del paesaggio.
Ci sono stati anche rilievi sulla qualità della comunicazione, sulla mobilitazione dei terreni, sulla tassa del plusvalore e altri temi ancora, come il rumore, il traffico, le zone di spazio fluviale e le zone a rischio.
Nelle serate dello scorso anno si era già parlato di risarcimenti, di orti e giardini e sulle norme di diritto superiore che non permettono spazi di manovra, come per esempio la designazione delle zone a rischio.
Tornando alle risposte: circa il 60% sono state positive o per lo più positive, circa il 40% negative o prevalentemente negative.
Da lunedì 18 sono disponibili i nuovi piani in Casa Torre, con presenza un giorno la settimana dei pianificatori (dal 18 novembre al 19 dicembre prossimo). L’intera documentazione, dallo stesso giorno, sarà disponibile anche sul sito del comune. Il termine di presentazione delle nuove istanze è il 31 gennaio.
Naturalmente si parla solamente del fondovalle, ove la competenza è comunale, mentre la parte di paesaggio segue uno schema distinto e verrà a sua volta esposta.
C’è infine il piano direttore della Regione Bernina: con Brusio si è deciso di portarsi avanti con la pianificazione locale con il medesimo pianificatore, così da poter poi arrivare a una summa che sarà il Piano regionale.
Alla seconda esposizione seguirà un nuovo ciclo di istanze cui poi andrà data risposta (sperando che non siano tante da richiedere una terza esposizione) e il percorso si concluderà con una votazione popolare. In caso questa venga approvata, vi sarà l’esposizione pubblica di ricorso (che va indirizzata la Governo). Di prassi, il Governo tende a dare esecutività alla parte non gravata da ricorsi e, valutati gli stessi, a deliberare sul resto.

Costa resta uguale?
La dimensione della zona residenziale, che per ordine superiore sarebbe limitata a un lotto ogni 100 persone, quindi per Poschiavo 35. In realtà la proposta è di 68 lotti, considerando la presenza di diversi ed eterogenei insediamenti.
Resta uguale anche il ricorso allo sviluppo interno, nonché tutto quello che non riguarda il Comune, come la determinazione delle zone di pericolo o lo spazio riservato alle acque.
Modifiche più significative
Zone lavorative
Per le zone lavorative vi è una riduzione di due particelle (che restano in gestione agricola) con un accesso verso il fiume anziché fronte case. Inoltre, è stata fissata, non distante, una zona provvisoria per stoccaggio di materiale della Val Beton, che potrà essere utilizzato in lavori stradali.
Zone depositi aziendali tollerati
Sono state mantenute le zone esistenti e viene ridefinita come “zona artigianale” tanto a Prada quanto a Le Prese per dare sicurezza della sua permanenza nel tempo.
Zone esistenti/ Le Prese
È stata confermata la zona, ma sospesa al momento la possibilità di utilizzare il terreno per un impianto a biogas.
Sempre nelle zone lavorative esistenti, si è pensato a migliorare quelle esistenti, come a Li Curt, per una gestione più razionale e lo studio di un piano di quartiere.
Quanto a future zone lavorative, ve ne sono alcune che ora sono agricole e in futuro, previe soluzioni sul rischio o, altrove, sulla mitigazione dei rischi, potrebbero cambiare destinazione. Essendo zone di elezione agricola, qualora si dovesse presentare la richiesta di trasformazione in zone di lavoro, andrebbero individuate nuove zone agricole.
Orti e giardini
Di fronte agli edifici storici, le superfici dovrebbero rimanere completamente libere (con delle limitate eccezioni e per non più di 10 m2) mentre per le costruzioni accessorie lo spazio si amplia a 30 m2, ma con stringenti criteri qualitativi.
Zone per utilizzazioni pubbliche
Il parco più a Sud rispetto alle scuole non viene realizzato mentre, per le necessità scolastiche, tre lotti a nord vengono ritenuti sufficienti.
Viene inoltre definita la presenza di “zone di culto”.
Zona per attrezzature sportive a Li Geri
Rimane, ma in dipendenza dal progetto “Lago Bianco”. Sino a che non viene portato avanti si può fruire ma con un’edilizia leggera e di piccole dimensioni.
Posteggi nel Borgo
Parcheggio piuttosto ampio a sud del Borgo e allargamento di quello a nord del Museo con identificazione di un piccolo parcheggio vicino a Via dal Poz senza però realizzare l’inizialmente desiderato parcheggio sotterraneo, che ha incontrato fortissime resistenza. Infine, i parcheggi privati restano tali.
Parcheggi nelle frazioni
Un parcheggio pubblico identificato a Prada, uno a Pagnoncini mentre per San Carlo è prevista la possibilità di un ampliamento.
Circonvallazioni
Coira ha imposto l’eliminazione delle circonvallazioni (Borgo, San Carlo/Raviscé e Le Prese) perché non previste dal piano cantonale e non considerate all’ordine del giorno per i prossimi 15 anni. Gli enti frazionali le hanno prontamente segnalate. Vengono così ripristinate nella seconda bozza individuando dei corridoi da lasciar liberi per la realizzazione delle eventuali circonvallazioni, utilizzando la bozza come strumento anche di rivendicazione e segnalazione al Cantone.
Collegamenti stradali per ospedale, scuola e Cologna
Viene rimodulata la circolazione con la costruzione di un nuovo accesso stradale alle scuole che eviterà così la via dei Palazz, individuando anche i percorsi pedonali.
Clalt
Verranno creati due anelli a senso unico così da non avere bidirezionali e permettere la circolazione senza i problemi relativi agli scambi.
Le Prese
Modifiche suggerite sulla eventuale circonvallazione e viabilità accessoria al progetto Lago Bianco.
Ci sono poi state alcune domande al Podestà da parte del pubblico.
Progetto Ferrovia Retica di deposito / officina, edificio di oltre 100 m a Poschiavo. Anche se non fa parte della pianificazione, potresti dire qualcosa?
La Ferrovia richiede nuovi treni, che saranno più lunghi, ecco perché non è sufficiente il deposito attuale per la manutenzione dei treni soprattutto della tratta del Bernina. Sarebbe interessante, naturalmente, averlo in valle sia come logistica che come risvolti occupazionali: aumenterebbero anziché diminuire. Dove, come e quando non è ancora chiaro, hanno un iter lungo anche a livello autorizzativo interno. Le posizioni valutate sono diverse, ma è ancora difficile dire dove, forse a Nord di Le Prese.
Cosa significano 68 lotti in termini di metri quadrati. Inoltre, supponiamo che siamo felici dei lotti, che sono più dei 35, ma se il Cantone li cassa rivotiamo o ci teniamo la decisione?
Noi abbiamo cercato di prevenire i rilievi, ma la possibilità esiste. Non si tornerebbe a votare ma si potrebbe ricorrere contro la decisione governativa. Quanto alla metratura dei 68 lotti parliamo di 5 ettari, cioè 50mila metri quadrati.
È stato tolto l’allacciamento scuole – ospedale. Con quali criteri? Sembrava un progetto strategico e utile per la soluzione di numerosi problemi del Borgo. Non sarebbe stato meglio dare un incarico per un concorso di idee?
Lo abbiamo tolto perché non era soddisfacente. Abbiamo fatto un lavoro con sei alternative con gli esperti di traffico. Tra i problemi lo spazio riservato alle acque, la proprietà privata, la scuola, i dislivelli naturali e gli ostacoli stradali esistenti. Ma un concorso si potrà sempre fare anche in futuro, anche se la soluzione convincente al 100% non è stata ancora trovata.
Il parcheggio davanti al Cimitero? È un po’ provvisorio. Non mi sembra approfondito il tema in questa programmazione.
Rimane il parcheggio, non si può asfaltare per gelo/ disgelo. Si dovrebbe realizzare un piano d’area ma ci sono molti proprietari e si dovrebbe trovare l’accordo di tutti quindi non sarà il Comune a iniziarlo. Si è parlato, a livello teorico, di una zona, parte artigianale e parte abitativa, con parcheggi sotto terra.
Tra gli altri interventi, alcuni anche decisamente accorati, sulla riduzione delle aree edificabili a scopo abitativo e i risarcimenti, la serata si è conclusa: resta intatta la possibilità di visionare piani e modifiche.