Ponte di Cimavilla: il bando solo in tedesco ha avuto il consenso del Comune

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La controversia linguistica riguardante il bando di concorso per la riqualificazione del Ponte di Cimavilla continua a suscitare dibattito. Dopo la pubblicazione del nostro articolo del 27 novembre, intitolato “Ponte di Cimavilla: bando in tedesco solleva polemiche linguistiche”, nuove informazioni sono emerse grazie all’intervista con Matthias Wielatt, capo progetto cantonale.

Il bando di concorso per il progetto “Nuova progettazione entrata paese e ponte Cimavilla – Poschiavo”, pubblicato esclusivamente in lingua tedesca, ha sollevato preoccupazioni circa la tutela del plurilinguismo e dei diritti linguistici nella nostra regione. La Pro Grigioni Italiano (PGI), rappresentata dal presidente Franco Milani, aveva espresso il proprio disappunto, sottolineando l’importanza di rispettare il plurilinguismo per garantire la coesione culturale e sociale della regione.

Intervistato dal nostro giornale, Matthias Wielatt ha fornito chiarimenti sulle ragioni che hanno portato alla decisione di redigere il bando esclusivamente in tedesco. Wielatt ha spiegato che, con il consenso scritto del Comune di Poschiavo, il concorso si svolge in un’unica lingua per evitare contraddizioni nei documenti procedurali. La scelta del tedesco è stata dettata dall’esigenza di rivolgersi alla cerchia più ampia possibile di uffici d’ingegneria e pianificazione del paesaggio nella regione.

“Il tedesco è stato scelto come lingua della procedura per ottenere il maggior numero possibile di candidature,” ha dichiarato la portavoce di Wielatt. “La procedura riguarda trattati di Stato, in cui gli obblighi derivanti dai trattati internazionali vengono applicati nel diritto cantonale. Anche a questo proposito si raccomanda un svolgimento in lingua tedesca.”

Nonostante le spiegazioni fornite, la questione solleva ancora interrogativi sulla gestione del plurilinguismo nelle procedure amministrative cantonali. La decisione di condurre il concorso solo in tedesco è vista da alcuni come un’erosione dei diritti linguistici dei parlanti italiano nella regione.

Franco Milani della PGI aveva ribadito l’importanza di segnalare e contestare queste inadempienze per difendere i diritti linguistici. La PGI, infatti, ha già attivato un dialogo con il Delegato per il plurilinguismo cantonale per affrontare la questione.

Matthias Wielatt ha assicurato che, dopo la selezione del progetto vincitore, la relazione della giuria sarà pubblicata in due lingue, riconoscendo così l’importanza del plurilinguismo. Tuttavia, resta da vedere se questa soluzione sarà sufficiente a placare le polemiche.

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione

1 COMMENTO

  1. Forse bastava dire “abbiamo sbagliato” Sig. Wielatt invece di cercare scuse. Un’unica lingua per spedire la documentazione del bando poteva starci e si poteva ancora accettare. L’inoltro del progetto dovrebbe invece essere permesso nella due lingue. Dire che il tedesco è stato scelto come unica lingua per avere la cerchia più ampia possibile di candidature non convince. Infatti il maggior numero lo si otteneva secondo me, dando al possibilità di inoltrare il progetto sia in italiano che in tedesco. Che i documenti debbano essere solo in tedesco per evitare contraddizioni è pure un argomento che convince poco perché nella Giuria ci saranno anche i rappresentanti di lingua italiana.