Una giornata indimenticabile per la quale di cuore ringraziare

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A Coira, lo scorso 24 novembre, in un’atmosfera carica di emozione mi è stato consegnato il Premio “Dunna 2024” da parte dell’Associazione delle laureate, sezione grigionese dell’Associazione mantello svizzera.

Il Comitato, composto dalla Presidente, Ruth Nieffer e dai membri, Cornelia Caduff, Stefanie Benz, Jana Juran e Damaris Vassella-Hofer mi ha accolta ed ha accolto famiglia, ospiti ed amici, con molto calore, simpatia ed affetto. Poche volte nella mia vita mi sono sentita cosi completamente capita, accettata e riconosciuta come persona e come politica. Una giornata dai presenti definita sorprendente ed indimenticabile e per la quale ringrazio moltissimo l’Associazione delle laureate grigionesi, compresa l’iniziatrice e ex collega di Gran Consiglio, Heidi Derungs-Brugger, la giornalista Pierina Hassler che ha condotto magistralmente il colloquio/laudatio, le giovani e brave musiciste e il musicista del Gruppo Nova, la gentile moderatrice Nicole Keiser.

Ringrazio molto le Autorità presenti: la Presidente del Gran Consiglio Silvia Hoffman, la sua vicepresidente, Valerie Favre Accola, il Presidente del Governo, Jon Domenic Parolini, la municipale di Coira, Sandra Maissen, la Presidente del Consiglio comunale di Coira, Geraldine Danuser, la Presidente della Frazione socialista in Gran Consiglio, Beatrice Baselgia e la segretaria responsabile della Cancelleria di Stato, signora Nold.

Presenti in sala tra i circa 100 invitati anche personalità come Brigitta Gadient, la presidente centrale dell’Associazione delle laureate, Ursula Bolli, la regista Susanna Fanzun e molte altre personalità della cultura, della politica, dell’istruzione come il conosciuto Professore e autore, Arnold Spescia. Non dimenticando il Presidente della Regione Moesa, Gianpiero Raveglia, il parroco di San Vittore, Nicola Mastrocola, il Presidente del Consiglio parrocchiale, Alessandro Tini e la municipale collega Tessa Rosa Castorina. Un grande grazie alla mia famiglia, presente al completo, quella di Coira, di Zurigo e di San Vittore e a tutti gli amici e conoscenti, accorsi per stringermi in un caloroso abbraccio. Non lo dimenticherò.

Ricordando la figura di mia nonna Melina, partita in un giorno di gennaio del 1912 da San Vittore, con un neonato tra le braccia per andare ad allattare – per necessità economica – un neonato non suo a San Gallo, lasciando a casa, per un intero anno due figli ancora piccoli e ricevendo come ricompensa un piccolo orologio da mettersi al collo, ho dedicato il mio Premio a lei e a tutte le donne che soffrono compiendo sacrifici incredibili e che non riceveranno mai, come me, un premio, un riconoscimento pubblico per il loro lavoro e per la loro sofferenza. Non dimentichiamole.