La commedia che sfida i tabù per sensibilizzare sull’intimità in età avanzata
Sabato 11 gennaio, a Poschiavo dalla Compagnia teatrale Flavio Sala, è stato messo in scena presso le palestre S. Maria lo spettacolo “Ultima Sciances” di Rosy Nervi. La commedia, che ha visto recitare Flavio Sala e Rosy Nervi, ha trattato il tema dell’innamoramento e dell’intimità nella terza età.
Alla fermata del bus, Vittoria sta attendendo l’arrivo dell’auto postale quando di corsa e goffamente sopraggiunge Ernesto, convinto che il bus appena passato fosse quello che avrebbe dovuto prendere. A questo proposito i due iniziano a parlarsi e, tra equivoci, battute e brevi scambi di vedute, scoprono di aspettare lo stesso bus e iniziano così a conoscersi. Saliti sul mezzo finalmente arrivato, i protagonisti continuano la conoscenza fermandosi a prendere un caffè insieme una volta scesi. Dopo questo incontro trascorrono alcuni giorni in cui – la commedia ha saputo rendere ben attuale nelle dinamiche – i due si scambiano messaggi e chiamate fino poi a rivedersi. La pièce vede i suoi due personaggi caratterizzati da personalità eterogenee: Vittoria è una signora elegante e distinta mentre Ernesto è decisamente più semplice, molto diretto ma anche discretamente attento e, a modo suo, premuroso. Fra i due la tensione si percepisce fin dal primo momento anche se, molto realisticamente, non si comprende quanto Ernesto, per via della sua rozzezza – comunque non eccessiva –, ne sia avveduto.
I due personaggi esasperano i caratteri dati come canonici del genere femminile e del genere maschile: nel comportamento, nella propria percezione, ma anche per il modo di trattarsi a vicenda: rispettoso quanto pretenzioso nei confronti di ciò che ci si aspetta dall’altro o a cui questo deve, in qualche modo, ottemperare.
La sceneggiatura ha rappresentato con leggerezza, ironia e piacevolezza, un tema complesso e su cui difficilmente si riesce a parlare senza che vengano sollevate accuse di oscenità. Rosy Nervi ha spiegato a “Il Bernina” che questo spettacolo è nato proprio dall’iniziativa della Repubblica e Cantone Ticino, la quale ha dato mandato ad associazioni ed enti per la terza età di lanciare una campagna di sensibilizzazione sul tema della sessualità fra anziani, considerato tabù. Il fatto è dovuto alla registrazione del bisogno di questo tipo di intimità nelle strutture per la terza età, dove quindi, anche senza che vi siano particolari necessità di assistenza, per mancanza di spazi avviene una limitazione della sfera di ciò che ci si sente di vivere.
Alla base di ciò esiste uno studio (https://psycnet.apa.org/record/2019-25483-004) che evidenzia quanto la sessualità e l’intimità in età avanzata siano temi ancora poco esplorati, rilevando che con l’età, l’attività sessuale e i pensieri sessuali diminuiscono, mentre l’intimità resta stabile. Rispetto ai giovani adulti, gli anziani riportano meno attività e pensieri sessuali, ma con delle differenze meno marcate nell’intimità. C’è una grande variabilità tra gli anziani: alcuni mostrano livelli di sessualità simili o addirittura superiori a quelli dei giovani. Fattori psicosociali, come avere un partner e la soddisfazione relazionale, giocano chiaramente un ruolo chiave, mentre la solitudine riduce attività e intimità ma non i pensieri sessuali. Questi risultati mettono quindi in luce l’importanza delle relazioni sociali per un invecchiamento positivo.
Oltre a temi tutti concreti come pillole blu, moralismo ed eventuali dispute fra eredi nel caso di nuovi legami affettivi degli anziani genitori, Rosy Nervi ci ha reso note le esigenze che le ha trasmesso il pubblico stesso in alcune sue rappresentazioni precedenti: «per questo spettacolo erano previste inizialmente sei repliche, ora siamo a venti. È capitato di signore che al termine dello spettacolo mi si sono avvicinate per dirmi (senza farsi sentire troppo) “senti Rosy, anca mi vularìss cognòss un Ernesto, ma cum’è che foo?” perché non sono incontri che capitano facilmente o nei contesti di una casa anziani. Allora stiamo progettando con Pro Senectute di organizzare degli speed date per anziani». Ma le reazioni in passato non sono state solo di questo genere: «c’è stato anche chi si è alzato durante lo spettacolo per dire, indignato, che non se ne poteva più di parlare di sesso anche a questa età! E però un’altra signora del pubblico ha risposto a tono “ma la parli par lee!”». Forse, ciò che conta non è il tempo che passa, ma come decidiamo di viverlo: accettarlo in ogni caso, pronti a stupirsi in ogni momento.





