La cultura parla solo tedesco? Italofoni penalizzati nella Strategia culturale dei Grigioni

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Un nuovo caso di discriminazione linguistica coinvolge le regioni italofone dei Grigioni, con la Valposchiavo che si trova nuovamente coinvolta in una questione che solleva dubbi sull’effettiva parità delle lingue ufficiali nel Cantone. Dopo il recente caso del bando per il ponte di Cimavilla, pubblicato inizialmente solo in tedesco, ora al centro delle polemiche c’è la “Strategia per la promozione della cultura dei Grigioni 2025–2028“.

Il problema nasce dalla documentazione necessaria per la presentazione delle richieste di accordi di servizio per gli istituti culturali, che dovrebbero seguire le linee guida stabilite nella Strategia. Sebbene il modulo di richiesta sia disponibile in italiano, il documento chiave che fornisce le istruzioni e i dettagli fondamentali – intitolato “Übersicht Förderschwerpunkte, Ziele und Massnahmen” (Panoramica delle priorità di finanziamento, degli obiettivi e delle misure) – è disponibile unicamente in tedesco. Una scelta che, di fatto, rende difficoltosa la partecipazione per chi non ha piena padronanza della lingua.

La Strategia per la promozione della cultura 2025–2028, approvata dal Gran Consiglio nell’ottobre 2024, è il documento di riferimento per la politica culturale del Canton Grigioni. Si tratta di un piano quadriennale che stabilisce le priorità di finanziamento, gli obiettivi e le misure per sostenere la produzione artistica, la partecipazione alla vita culturale e la tutela del patrimonio culturale. Il testo si basa sulla legge e sull’ordinanza per la promozione della cultura, che definiscono il quadro normativo per le iniziative culturali cantonali.

Gli istituti culturali interessati possono presentare una richiesta per la conclusione di un accordo di servizio, anche supplementare, che copre generalmente un periodo di quattro anni. Tuttavia, le richieste devono obbligatoriamente conformarsi alle priorità indicate nella Strategia culturale. E qui si evidenzia il problema: la mancata traduzione in italiano del documento guida rende difficile, se non impossibile, per molti italofoni comprendere appieno le condizioni richieste.

Non è la prima volta che le regioni italofone si trovano penalizzate dalla mancata traduzione di documenti ufficiali. Ora, con questo nuovo episodio, si acuisce il malcontento nelle comunità di lingua italiana, che si sentono sempre più escluse dalla vita amministrativa e politica del Cantone.

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione