Le terze superiori in scena con “L’Odissea”

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Il fine settimana scorso le classi terze delle Scuole Superiori di Poschiavo hanno presentato, come da tradizione, lo spettacolo teatrale di fine anno. In questa occasione, i giovani interpreti hanno dato vita all’epica di Omero, portando in scena l’Odissea: il lungo e avventuroso viaggio di Ulisse e dei suoi compagni verso la patria, Itaca, dopo la guerra di Troia.

Forse ispirati dal successo dell’Isola di Prospero – l’adattamento della Tempesta di Shakespeare andato in scena l’anno precedente – gli studenti, accompagnati dagli insegnanti di classe Catia Curti, Francesca Lardi e Alberto Crameri, hanno deciso di restare nel solco della letteratura classica, reinterpretando questa volta il mito omerico dell’Odissea. Sotto la guida della regista Gigliola Amonini, che con il suo tocco ha saputo infondere alla vicenda una vena originale e ironica, gli scolari hanno offerto al pubblico una lettura fresca e dinamica della leggenda antica.

L’opera, che fa da seguito alle vicende della guerra di Troia narrate nell’Iliade, racconta il lungo viaggio di ritorno in patria di Ulisse, re di Itaca. Un percorso costellato di avventure e ostacoli: dal terribile incontro con il ciclope Polifemo, passando dalle seduzioni di Circe, al richiamo pericoloso delle Sirene. Il tutto mentre a Itaca Penelope attende fedelmente Ulisse, respingendo i numerosi pretendenti che cercano di impossessarsi del suo amore, e il giovane Telemaco si mette in viaggio alla ricerca del padre. Al ritorno, Ulisse riesce a riprendere il controllo del regno, eliminando i pretendenti e riconciliandosi con Penelope.

La regia di Amonini ha saputo bilanciare il peso e la solennità del mito con la vivacità e l’energia dei giovani attori, creando una messa in scena coinvolgente e moderna. È infatti attraverso l’ironia e il metateatro, ossia del teatro nel teatro e la conseguente rottura della quarta parete, che Omero stesso, accompagnato da una compagna arguta e pungente, ha guidato il pubblico attraverso le vicende della sua storia. Così anche i vari personaggi, pur consapevoli della propria natura epica, in momenti di improvvisa consapevolezza escono dal copione o si rivolgono agli spettatori con complicità e ironia, spezzando i canoni della narrazione tradizionale. In questo modo, personaggi millenari come Polifemo, Calipso, e perfino il fedele cane Argo sono riusciti ad acquisire nuove sfumature. Un modo di approcciare e di affrontare la solennità dell’opera omerica che si adatta bene al giovane cast, consentendo di dimostrare l’abilità attoriale e scenica degli studenti, i quali hanno evidentemente messo grande impegno e passione nel processo artistico.

Un percorso artistico ed educativo che non solo ha messo in luce la forza del racconto epico, ma ha anche esaltato l’energia e la sensibilità di questi giovani interpreti che, così come Ulisse, pieni di risorse ed esperienze, si avvieranno a loro volta in un viaggio mitico, nella loro personale Odissea.