Immigrazione: polizia in aiuto alle guardie di confine

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Fino a cinquanta agenti dei corpi svizzeri di polizia sosterranno i colleghi di Ticino, Grigioni, Vallese e altri cantoni della Svizzera orientale durante l’estate per contrastare l’aumento delle entrate illegali alla frontiera.

Questo corpo intercantonale rinforzerebbe il dispositivo di polizia nell’ambito dei controlli delle persone sui principali assi di circolazione, nelle stazioni e sulle autostrade. Oltre al personale, le varie polizie metteranno a disposizione pure risorse logistiche. L’impiego non prevede controlli alla frontiera, indica la Conferenza dei comandanti delle polizie cantonali (CCPCS).

“Lo scorso anno la maggior parte delle entrate illegali è stata registrata in Ticino ed in minore misura in Vallese, nei Grigioni e nella Svizzera orientale”, sottolinea la CCPCS. Quest’anno l’impiego diverrà effettivo unicamente nel caso in cui si assisterà a un aumento dell’immigrazione irregolare. La decisione, tuttavia, spetterà alla Conferenza delle direttrici e dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia (CDDGP).

Bisogna evitare che gli immigrati entrati irregolarmente nel paese si disperdano su tutto il territorio, ha spiegato oggi ai media a Berna il consigliere di Stato Norman Gobbi.

In Ticino gli arrivi si concentrano soprattutto alla stazione di Chiasso, ha affermato Matteo Cocchi, comandante della polizia cantonale, il quale si è detto preoccupato per le reti dei passatori che al momento stanno dando filo da torcere agli agenti. In media un passatore a settimana viene arrestato.

Gli arrivi potrebbero aumentare a causa della situazione particolarmente tesa vissuta dall’Italia che è arrivata al punto di minacciare la chiusura dei suoi porti alle navi che salvano i profughi nel Mediterraneo, ha ricordato Cocchi. Tra domenica e martedì più di 10’000 migranti sono stati soccorsi al largo della Libia.

In Vallese il punto più “caldo” è l’entrata sud al passo del Sempione e in minor misura il passo del San Bernardo, ha sottolineato Christian Varone, comandante della polizia cantonale vallesana. La presenza degli agenti sarà rinforzata nelle località di Briga, Sion, Visp e Martigny.

I cantoni devono inoltre affrontare un’ulteriore sfida legata al terrorismo che colpisce i paesi vicini e potrebbe minacciare eventi tradizionali, come i festival, anche in Svizzera, ha sottolineato il capo della polizia ticinese.

Se il Ticino controlla la situazione, possono trarne profitto anche Lucerna, Zurigo e Berna, ha aggiunto Norman Gobbi, direttore dl Dipartimento delle Istituzioni. Così come l’impegno in Vallese ha dei benefici per il resto della Svizzera romanda.

I flussi migratori sono quasi sempre prevedibili, ma la tendenza può cambiare in maniera sorprendente, ha continuato Gobbi riferendosi allo scorso anno. In quell’occasione tra maggio e giugno il numero di immigrati era quadruplicato.

A seconda del contesto, “una riserva” di 20 agenti potrebbero venire impiegati anche nei pressi della frontiera austriaca.

Il supporto di forze di polizia supplementari è pianificato nell’ambito di un impiego IKAPOL, che viene effettuato quando un cantone non riesce, a livello di polizia, a far fronte a eventi particolari. Tra questi rientrano anche il WEF e le partite di calcio internazionali, ma è la prima volta che l’impiego ha luogo sull’arco di alcuni mesi.


ATS