Sportiva Palü Poschiavo
All’inizio la prevista gita sul Pizzo di Dosdè, della Sportiva Palü Poschiavo, non sembrava proprio voler decollare. Complici lo scarso innevamento, perlomeno del versante Sud delle Alpi, e due soli annunci, l’uscita pareva, ad un certo punto, addirittura a rischio annullamento. Ma alla fine…
Sabato pomeriggio eravamo in dieci a metterci in cammino, sci rigorosamente in spalla, in direzione del Rifugio Saoseo. Durante la cena, Matteo il responsabile della gita, dopo aver consultato Bruno, ci aggiorna sul programma della gita. Non andremo sulla cima prevista ma su due altre cime della Val da Camp, alla ricerca di pendii sciabili. Quindi tutti a letto, perché la giornata che ci attende sarà dura e la notte, causa il cambiamento di orario, molto corta. Domenica mattina, aspettiamo che ci raggiungano anche Daniele e Achille e quindi, poco dopo le sei, ci mettiamo in cammino. Il nostro primo obbiettivo è il Piz Cunfin, 2904 mt, che raggiungiamo, dopo circa tre ore di marcia, verso le nove. Una breve pausa e quindi iniziamo la discesa dal versante Nord della montagna. Il pendio è coperto da un buon strato di neve fresca e polverosa, caduta la settimana prima, e ci offre quanto di meglio possa sognare ogni sci alpinista. Giunti in prossimità del Lago di Val Cantone, a circa 2500 mt, rimontiamo le pelli di foca, e iniziamo di nuovo salire verso la seconda cima della giornata, il Pizzo Zembrasca 3089 mt. Dapprima lungo qualche facile pendio ma più avanti, affrontando un lungo e ripido canalone che ci fa sudare parecchio, raggiungiamo tutti la vetta di questa bellissima montagna che ci regala un panorama mozzafiato.
Questa volta la discesa è lungo il versante Sud e quindi lo stesso canalone che pocanzi ci aveva fatto tanto faticare, si fa ampiamente perdonare regalandoci una sciata entusiasmante su neve primaverile. Giunti in fondo alla Val Cantone, ci troviamo a poca distanza dal Rifugio Val Viola, ormai più conosciuto dai turisti che frequentano la Valposchiavo, con il nome un po’ ambiguo di Polentahütte, sul lato italiano della Val da Camp. A questo punto a noi non resta che rimettere le pelli di foca per la terza volta e risalire quei pochi metri che ci riportano al Passo di Val Viola, per poi ridiscende fino al Lungacqua.
La gita, nata non proprio sotto i migliori auspici, è stata veramente avvincente e la scelta dell’itinerario alternativo si è rivelata più che valida, regalandoci una giornata di sci alpinismo davvero da ricordare. Grazie quindi alla Sportiva Palü per l’organizzazione, al capogita Matteo e alla famiglia Heis per la squisita ospitalità e arrivederci a tutti nel corso del mese di Aprile sul Tödi.