Pop Toys – Giovanni Lucchese

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Una raccolta di racconti.
E se il mondo fosse visto attraverso gli occhi vitrei e immobili dei giocattoli? Il mondo dei giochi come lo vediamo noi. Spensierato. Colorato. Allegro. Leggero… no!!! Fermi tutti. Questi giocattoli nel libro di Giovanni non hanno nulla di tutto ciò che noi “pensiamo” di vedere mentre amorevolmente (?) li rimettiamo a posto.
Racconti forti. Brutali. Drammatici. Intrisi di cattiveria e fragilità. Un mondo di plastica che nasconde un lato oscuro, molto oscuro. E purtroppo ci si trova spesso a pensare che i pop toys di Giovanni si comportano esattamente come noi umani.
Squallida scoperta. Racconti geniali.

“Silenzio!” impose Big Jim tendendo l’orecchio verso l’esterno. “Sento dei rumori, si stanno svegliando”. “È mattina! Finalmente un giorno nuovo!” esclamò Skipper iniziando a stirarsi. E se i giocattoli potessero parlare? Quante, e soprattutto quali storie racconterebbero? Di sicuro non le favole che iniziano con “C’era una volta…” e terminano con “e vissero tutti felici e contenti”. Eh no. I giocattoli di Giovanni Lucchese sono pop, e in quanto tali non possono che essere calati in tutto e per tutto nella modernità e nel quotidiano. Nella vita, insomma. Ai suoi Pop Toys l’autore affida una critica feroce e disillusa: che si tratti di Barbie, despota viziata e viziosa, di Pinocchio e delle sue fragilità, delle Bratz, eroine del femminismo più radicale, o di un Playmobil all’improvviso consapevole di essere ormai sorpassato, i protagonisti di questa originale raccolta descrivono, attraverso le proprie vicende, la società che li circonda e nella quale, a volte loro malgrado, sono costretti a vivere. Su tutti, Il mostro. Perché, a volte, i veri mostri non sono quelli di plastica ma quelli in carne e ossa.


di Yvonne / pagina fb