Nel frattempo, i giudici

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La fine della Stria Cozza: settima puntata
I giudici, nel frattempo, ordinano al boia – il maestro di giustizia – di visitare il corpo dell’indagata e di raderlo, come con corpo da torturare va fatto…

I dialoghi e l’ambientazione degli stessi, come pure i narratori, sono inventati. I fatti raccontati inerenti al processo come pure i nomi delle persone coinvolte nello stesso, al contrario, sono quelli citati e ripresi dagli atti processuali.
Quanto scritto in corsivo rappresenta il testo originale o il suo contenuto. Vedi processo Criminale contro Maria Ada, la Cozza per stregoneria a Poschiavo nel 1753 31.1/29.3 riportato dal Giudice Federale Gaudenzio Olgiati.


 

 

3.3.1753 Carlo Antonio Menghino di Poschiavo (difensore scelto dall’imputata) ha fatto una lunga esposizione di come fosse già oltremodo impegnato con i suoi commerci (vini e mercanzia) e che avrebbe poco tempo per attendere gli interessi di Maria Ada con tutti i problemi che ha da risolvere. Al che detta Signoria ha rilevato l’obbligo e preciso dovere di, in primo loco attender al culto d’Iddio, in secondo all’interesse della Repubblica et in terzo loco a proprii affari… Si compiaccia d’accettarlo spontaneamente. Dovrà essere pronto per il giorno 8.3 e potrà parlare con l’incriminata. Questo lo farà per una volta sola.

9.3.1753 decidono di ammettere al processo le fedi di battesimo di Madalena Triacha e quella di morte della sorella Domenga.

13.3.1753 All’unanimità i Signori Giusdicenti decidono di scrivere una lettera all’Illo. Sigr. Presidente della nostra Lega pregandolo di spedirci il carnefice a spesa di questa comunità immediatamente, affinché ecc. ecc. … e che seco, abbia gli istrumenti necessari per la tortura ecc., lettera da spedire per espresso immediatamente a spese della Comunità.

Lo stesso giorno dopo pranzo, hanno ordinato che il maestro di giustizia, il boia, dovrà visitare il corpo dell’indagata, per vedere se ci sono segni particolari o bolli. Inoltre lo stesso corpo dovrà essere raso in tutte le parti dove possono crescere dei peli. Come si ordina per chi è da torturare.

20.3.1973 La sera sono arrivati a Poschiavo il maestro di giustizia ed il suo aiutante chiamato Ravetta. Con tutte le attrezzature che servono per torturare.

21.3.1753 Il Magistero al completo è stato convocato. Il maestro di giustizia Antonio Reicli di Feldkirch abitante a Cicer [Zizers] ha dato una relazione del suo lavoro. Ha “tosato” Maria Ada e fatto la diligentissima ricerca di segni e bolli come di solito e in particolare un bollo in una gamba alquanto di sopra la nosetta. Forato con la guja non ha la medema mai fatto verun risentimento.
I magistrati hanno ordinato che la detenuta sia minacciata di tortura e se non confessa le sue colpe, sia portata alla stessa. Nel caso persista nel suo comportamento negativo, che sia legata dal torturatore ed elevata e mantenuta in alto per poco meno di mezz’ora. Con riserva di variare a secondo e delle circostanze che possono occorrere ecc.!
Interrogata se si sia decisa a dichiarare la verità Maria Ada replica: ”La verità l’ho detta e la dico, che l’anima mia è innocente sopra quanto vengo imputata.
Al che, è stata invitata a dare gloria a Dio con il dire la verità, attesi li gravi indizi con cui le si espone il preteso reato di stregaria, massimo fra li altri per aver insegnato tale arte mala a Madalena, senza farsi strapazzare colli opportuni tormenti per rilevare a forza di quelli, quella verità che non vuol palesare alle bone.
Maria Ada risponde: ”Facino ciò che Dio li inspira!”
I Giudici hanno invitato ancora una volta Maria Ada a dichiarare la verità e hanno fatto proseguire la tortura, sentendosi dire:” Non le ho insegnato per niente; morirò per amor di Dio et la verità l’ho detta et la dirò sempre; che non le ho insegnato niente. Pazienza per amor di Dio, misericordia oh Signore dei miei peccati.“
Et sempre seguito con l’istessa cantilena et franchezza, quasi intangibile al tormento, scrive il Cancelliere Johannes Pagnonzinus. I giudici hanno invitato il maestro di giustizia a controllare se l’imputata mostri segni tangibili alla tortura come sudore, lacrime o svenimenti.
Maria Ada ha continuato a dichiararsi innocente di tutte le imputazioni rivoltole.
I Giudici hanno quindi deciso di aumentare il grado di tortura aggiungendo ai piedi dell’indagata, due bogge e che da subito sia controllata da due guardie.

(continua)


Nella prossima puntata

Maria Ada viene dunque torturata. Ma confesserà? E cosa? La storia si avvicina al suo epilogo.