Repower è legata al territorio

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Le precisazioni di Giovanni Jochum, Responsabile Mercato, membro della direzione di Repower
Con la presente presa di posizione è mia intenzione chiarire e precisare alcuni punti contenuti nel comunicato di “poschiavo viva” apparso recentemente nella stampa locale.

 

 

Centrale di Brunsbüttel

Nel suo articolo “poschiavo viva” fa riferimento ai progetti di centrale termoelettrica di Saline Joniche in Italia e Brunsbüttel in Germania, adducendo che la Germania si è opposta con determinazione a Brunsbüttel. Faccio notare che Repower ha rinunciato a questo progetto, in quanto la sua realizzazione non sembrava realistica a fronte della situazione generale della politica energetica tedesca. Alla base di questa decisione figuravano prevalentemente fattori economici. In merito alle centrali a carbone in Germania va ricordato per dovere di informazione che nel 2012 sono entrati in funzione 3 nuovi impianti. Nel 2013 ne entreranno in funzione altri 7 per una potenza di 6’343 MW (equivale a quella di 6 centrali nucleari della grandezza di Gösgen e Leibstadt o a più di 60 volte la potenza installata per la produzione di energia idroelettrica in Val Poschiavo). Va aggiunto che, sempre in Germania, dal 2014 al 2020 è inoltre prevista la messa in servizio di altre 10 centrali termoelettriche a carbone.


L’attaccamento alla Valle di Poschiavo

Il tono dell’articolo indicato e lo sfondo dei suoi contenuti suggeriscono interpretazioni che tendono a mettere in cattiva luce Repower, in particolare la sua politica occupazionale. Al riguardo desidero ricordare il forte sviluppo dell’azienda negli ultimi anni. Basti pensare che nel 1997 l’allora Forze Motrici Brusio contava in valle 96 dipendenti, nel 2003 erano 132, nel 2008 158 e nel 2012 219. Purtroppo lo scorso 23 gennaio, in seguito alle mutate condizioni di mercato e alla necessità impellente di ridurre i costi e snellire l’organizzazione, Repower ha dovuto ridurre 25-30 posti di lavoro in Svizzera. La sede di Poschiavo ha dovuto tagliare 9 posti di lavoro. Le misure erano inevitabili.

Repower è una società attiva in vari paesi europei con sede nel Cantone dei Grigioni e uffici decentralizzati in zone periferiche. Essa persegue l’obiettivo di creare valore e profitto commerciale per poter finanziare i costi derivanti dalla manutenzione degli impianti esistenti e i futuri investimenti in nuove infrastrutture, per pagare gli stipendi, le imposte e quanto necessario all’operatività aziendale come pure per permettere la distribuzione di un dividendo a remunerazione del capitale investito da parte degli azionisti.

Se Repower perseguisse gli obiettivi di massimo profitto commerciale, come indica “poschiavo viva”, dovrebbero essere adottati altri criteri per gestire le sedi: probabilmente si dovrebbe rinunciare agli uffici dislocati in più parti del Cantone dei Grigioni quali Bever, Ilanz, Klosters, Küblis, Landquart e Poschiavo e riunire tutto il personale amministrativo, commerciale e tecnico ingegneristico in un unico centro, magari anche fuori dal Cantone dei Grigioni o addirittura all’estero, dove è più facile trovare personale altamente qualificato a minor costo. Un simile scenario non rientra tuttavia nella strategia di Repower, che ha scelto da sempre di rimanere saldamente legata al territorio, di mantenere uffici decentralizzati nelle valli, di affrontare le difficoltà quotidiane che la lontananza delle sedi comporta e di assumersi i rispettivi maggiori costi.

Sono convinto che Repower troverà anche in futuro, sia nella Valle di Poschiavo che nel resto dei Grigioni, le condizioni necessarie per poter affrontare le sfide del mercato con successo e aprire nuove prospettive a se stessa e alla popolazione.


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Giovanni Jochum, Responsabile Mercato, membro della direzione di Repower