Sta facendo discutere l’iniziativa di alcuni cittadini di Andermatt e dell’Urserental, nel Canton Uri, con la quale si vorrebbe bandire dal territorio i cani da protezione delle greggi. La notizia è apparsa alcuni giorni fa sulla «Neue Zürcher Zeitung», in un articolo a cura di Erich Aschwanden. Secondo quanto riportato, alcuni escursionisti e bikers sarebbero stati aggrediti, a più riprese, da questi cani guardiani che proteggono le greggi ovine senza la presenza del loro padrone. Il “landamano” di Andermatt, Hans Regli, è preoccupato perché questo fenomeno ostacolerebbe la forte tendenza espansiva del turismo estivo nella regione.
Malgrado Felix Hahn, responsabile «Agridea» della protezione delle greggi con cani, dichiari che durante gli ultimi quattro anni è a conoscenza di un unico episodio di aggressione da parte di cani guardiani nei confronti di persone, la questione è già finita sul tavolo del governo urano, che ora sta cercando di mediare fra le parti. Anche la Corporazione di Urserental, a cui appartiene il 93% del territorio, sarebbe alla ricerca di soluzioni alternative a un divieto totale di questi animali, ormai divenuti indispensabili alla tutela degli ovini dopo il ripopolamento di alcune specie di grandi predatori nelle Alpi.
Pure in Valposchiavo, dove il turismo è prevalentemente estivo e offre più di 250 km di sentieri escursionistici a numerosi ospiti, l’agricoltura e la pastorizia rivestono ancora un ruolo di primissimo piano nell’economia della regione. Abbiamo perciò chiesto al direttore di Valposchiavo Turismo, Kasper Howald, come ci si è preparati per affrontare eventuali conflitti di questo tipo: “Per fortuna qui in valle non abbiamo ancora avuto questo problema. Siamo però a conoscenza della problematica e informiamo i nostri ospiti tramite il nostro sito”, dichiara Howald. In effetti, nella pagina web menzionata, il rischio di eventuali aggressioni da parte di mucche nutrici o cani da protezione delle greggi è esposto con dovizia di dettagli e puntuali suggerimenti su come comportarsi in caso di necessità.
L’unico proprietario di cani da protezione delle greggi in Valposchiavo è il giovane Tim Marchesi, che assieme alla sua compagna Silvana gestisce un’azienda agricola a San Carlo. Siamo perciò andati a trovarlo per avere alcune spiegazioni su questi cani. L’azienda è composta da una ventina di mucche da latte (oltre a un toro, dei vitelli e delle manze), un gregge di circa 50 pecore, 7 asini, 2 cavalli, galline, tacchini, 3 border collie (cane pastore conduttore) e, per finire, 6 cani da montagna dei Pirenei (cane pastore custode), di cui tre sono ancora cuccioli in fase di addestramento. Quest’ultimi sono impiegati come i cani che tanto stanno facendo discutere nel Canton Uri.
Tim ci spiega che dopo la prima comparsa dell’orso in valle, nel 2012, ha deciso di procurarsi il suo primo cane da protezione già addestrato, in quanto sapeva che avrebbe svolto una fondamentale funzione di difesa degli armenti verso i grandi predatori (orso, lupo e lince). Ma aggiunge pure che in Svizzera la legge è molto severa con i proprietari di questa razza canina, i cui cani sono sottoposti a severi controlli da parte degli organi cantonali preposti. La detenzione viene inoltre concessa unicamente a persone che vivono esclusivamente di agricoltura o pastorizia e che operano in zone dove è attestata la presenza o la vicinanza di grandi predatori. Oggi il venticinquenne contadino è in possesso di ben tre licenze che gli consentono non solo di tenere questi cani, ma anche di addestrarli ed allevarli.
In merito ad eventuali conflitti che potrebbero sorgere tra escursionisti (o bikers) e cani, Tim ci rassicura che questo genere di problema esiste solo quando il cane cresce unicamente a contatto delle pecore, sviluppando la sua naturale indole di cane da guardia e senza addestramenti in altri di tipi di relazione, come ad esempio il contatto con altri animali, uomini o la gestione di situazioni inconsuete. Questo è appunto il motivo per cui nel Cantone dei Grigioni, come in tutta la Svizzera, i cani da protezione delle greggi devono superare una lunga serie di esami di idoneità prima di poter essere impiegati sul territorio.
Raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione, anche il Commissario cantonale per i cani da protezione delle greggi, Jan Boner, ci ha assicurato che il Cantone prende molto sul serio i rischi legati alla detenzione di questi cani da protezione. Nei Grigioni oggi sono previste severe regolamentazioni e si annoverano già molte esperienze dall’introduzione dei primi esemplari, nel 2002. Pur non conoscendo la situazione specifica venutasi a creare nel Canton Uri, egli suppone che all’origine di queste aggressioni potrebbe esservi un addestramento inadeguato. Dei casi analoghi, in passato, sono avvenuti anche nel nostro cantone. Ma malgrado Boner ammetta che in determinate condizioni sia impossibile escludere che episodi del genere, in futuro, possano ancora verificarsi, dichiara che oggi sono stati fatti grandi passi sul fronte della prevenzione. E che in ogni caso le aggressioni a persone da parte di cani da protezione delle greggi presenti sul territorio grigionese (circa un centinaio) sono irrilevanti rispetto a quelle dovute agli altri cani.
Splende un sole già quasi primaverile quando dopo l’interessante chiacchierata saluto Tim e Silvana, due giovani valposchiavini che dimostrano un non comune attaccamento alle tradizioni rurali e alla natura. Durante il colloquio avvenuto nella loro ospitale cucina, mi accorgo inoltre che entrambi maneggiano con grande disinvoltura i nuovi mezzi di comunicazione digitale. Vecchie tradizioni che convivono senza problemi con il “nuovo” che avanza, penso tra di me.
Fra non molte settimane Tim dividerà il suo gregge di pecore e ne porterà la metà sul versante destro della valle, nella zona di Massela, mentre l’altra verrà spostata sul versante sinistro, in Val da Prada. Sarà solo l’inizio di una lunga monticazione che durerà fino a novembre o dicembre. A custodire gli armenti, dentro apposite recinzioni, vi saranno i possenti “pastori dei Pirenei”, rinnovando così un ciclo pastorale che sa di arcaico.
Achille Pola
Conoscete questa bella canzone di Giorgio Conte, dedicata ai pastori dei Pirenei?
Eccola: https://www.youtube.com/watch?v=nVvy9r72DaA
Buon ascolto