La paura del terrorismo incide sulla scelta di una località turistica per il 77% degli svizzeri. Lo rileva il secondo barometro TCS dei viaggi pubblicato oggi, nel quale si sottolinea che la
percentuale è leggermente calata rispetto al 2017, quando si attestava circa all’82%.
Pur tenendo conto di questa diminuzione, si osserva che una certa diffidenza verso alcune destinazioni particolarmente a rischio resta. Ad esempio, si legge in una nota, l’interesse per le visite delle città è nettamente sceso, a favore di vacanze verso mete “nuove e da scoprire”. Questo cambiamento è riconducibile al fatto che i centri urbani sono gli obbiettivi preferiti dai terroristi, afferma il TCS.
Le risposte fornite per telefono dalle 1000 persone interrogate per realizzare l’inchiesta confermano inoltre il trend apparso l’anno scorso: gli svizzeri preferiscono trascorrere le proprie ferie in patria.
In testa alla classifica per il 2018 si trovano i Grigioni, il Ticino e il Vallese, mentre l’Italia ha perso due posti e si piazza quarta. Fanalini di coda della graduatoria restano Turchia, Emirati
Arabi Uniti ed Egitto.
Per questa edizione del barometro sono stati interpellati sulle loro preferenze anche i soci del TCS, tra i quali riscuotono buon successo mete quali Australia, Nuova Zelanda e Caraibi. È anche emerso che gli iscritti amano di più partire in confronto alla media elvetica. Il 76% ha infatti dichiarato di voler viaggiare nel 2018 altrettanto frequentemente, se non di più, rispetto agli anni precedenti. La quota è del 59% fra i non soci.
Lo studio è stato condotto tra il 22 e il 31 gennaio dall’istituto gfs.bern.
Ats