Gestione rifiuti, il vero nodo è l’appalto

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No della Giunta al mandato di prestazione con la Regione Bernina. A breve forse un nuovo voto (di P. Pola)
Nella sua penultima seduta del 2016, avvenuta lo scorso lunedì 21 novembre, la Giunta comunale ha respinto l’accordo di prestazione per il deferimento della raccolta e lo smaltimento dei rifiuti alla Regione Bernina. Il dossier torna ora nelle mani del Consiglio, che dovrebbe nuovamente sottoporlo all’attenzione del Parlamento nella sessione di dicembre.

 

Con 9 voti contrari e 7 favorevoli, dopo una votazione avvenuta a scrutinio segreto, seguita ad una discussione lunga ed accesa, la Giunta comunale ha respinto l’accordo di prestazione concernente il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti con la Regione Bernina (RB). Questo il verdetto dal punto di vista puramente formale, scaturito dall’urna lo scorso lunedì 21 novembre 2016, che in pratica chiuderebbe la porta alla collaborazione con la RB su un tema storicamente di sua competenza.

Un risultato che, nel contempo, stride con la volontà del Consiglio comunale, favorevole all’approvazione dell’accordo da sottoporre in seguito al popolo. Un responso che, aldilà del suo significato politico, non affossa però ancora definitivamente il mandato di prestazione alla RB, avendo in seguito la stessa Giunta dato incarico al Consiglio di riprendere la discussione con Brusio, per cercare d’appianare i punti divergenti.

A ridondanza d’informazione occorre infatti aggiungere che la Giunta, seguendo gli auspici della maggioranza della Commissione preparatoria, non è contraria all’attribuzione dell’incarico alla RB, a condizione, tuttavia, dell’adempimento ai presupposti avanzati dalla stessa Commissione, vincoli invisi però al Comune di Brusio. Il trattato dovrebbe pertanto tornare in aula in dicembre, dopo ulteriore verifica, per il responso definitivo.

Ma quali sono in sostanza i punti critici dell’accordo, che non si trovano in sintonia con gli auspici del Comune di Brusio? L’armonizzazione dei tariffari fra i due Comuni, la pesatura dei rifiuti ad ogni raccolta, nonché la fissazione ad un tetto massimo di CHF 30’000.00 all’anno delle spese amministrative accresciute alla RB, nel contesto dell’attività di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Ultimo nodo, il più ostico, la pubblicazione di un nuovo appalto.

Se in merito ai primi tre punti pare che il consenso possa ancora essere trovato, stando almeno ad un SMS giunto in tempo reale al Podestà direttamente da Brusio (potenza della tecnologia…), la questione relativa all’appalto rappresenta un incaglio più arduo. Sulla questione, la Commissione preparatoria di Giunta, la cui maggioranza è favorevole ad una riedizione dello stesso, ha proposto uno studio interno a supporto di una nuova pubblicazione, correlato delle rispettive motivazioni. Su quest’ultimo punto si gioca pertanto la vera partita in merito alla futura gestione dei rifiuti in Valposchiavo e, in modo più ampio, forse anche l’avvenire della Regione Bernina.

È infatti insindacabile che il ritorno ad una gestione comunalizzata dei rifiuti, oltre a portarci indietro nel tempo di quasi un quarto di secolo, verrebbe recepito quale segnale ostile nei confronti della neonata RB. Negli anni novanta, i Comuni di Brusio e di Poschiavo avevano deciso di sottoscrivere un accordo con l’allora Corporazione regionale al fine di demandare alla stessa il compito relativo alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti. Scopo dell’operazione era quello di creare una piattaforma comune che fosse capace di unire le sinergie per modernizzare la gestione dei rifiuti, la quale doveva adattarsi alle nuove esigenze dettate dalla raccolta separata e dalla chiusura delle discariche a cielo aperto ancora presenti in ambedue i Comuni di valle, ciò anche nell’interesse di un esercizio economicamente sopportabile.

Lo svolgimento dell’attività da parte della Regione si è nel frattempo trasformato in un meccanismo ben consolidato, in cui la stessa si è sempre dimostrata capace di eseguire le proprie funzioni in modo ottimale, sgravando nel contempo i Comuni, dal punto di vista operativo, di questo oneroso compito. Ecco in sintesi perché privare la Regione di uno dei suoi compiti faro provocherebbe un’onda anomala anche su altre questioni e non solo a livello comunale, con ripercussioni che poco gioverebbero alla causa. Oltre al fatto che due distinti sistemi nella raccolta dei rifiuti, in una vallata di meno di 5’000 abitanti, rappresenterebbero probabilmente un “unicum” in tutta la Svizzera.

Che la discussione in merito all’approvazione dell’accordo di prestazione sulla gestione dei rifiuti non fosse stata una passeggiata lo si era già capito dall’approccio alla tematica, avvenuto nel corso delle precedenti sedute del Parlamento, nonché durante lo stesso dibattito di lunedì scorso. Un tema controverso e spigoloso, in merito al quale si era da subito capito che la strada sarebbe stata tutta in salita. Il Consiglio comunale di Brusio aveva a sua volta già approvato il conferimento alla Regione del mandato di prestazione in oggetto, il quale dovrebbe ancora venir ratificato in assemblea.

È indubbio che, se un mancato accordo in “Zona Cesarini” provocherebbe il definitivo affossamento del mandato di prestazione alla RB, i rapporti fra i due Comuni non ne uscirebbero bene, mentre per la Regione stessa ciò potrebbe significare un colpo quasi mortale. Questo accordo s’ha quindi da fare…