I giovani e la Valposchiavo: “Ammaliato dalle possibilità che offre una città”

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Negli ultimi mesi, sulle pagine del nostro giornale si è parlato a più riprese del fatto che i giovani, una volta terminati gli studi, non fanno più ritorno in Valle. Il Bernina, in questo ambito, ha pensato di lasciare spazio ai loro pensieri, chiedendo quali sono i progetti per il futuro e quali le motivazioni che li spingono nelle scelte.

Operatrice socio-assistenziale, 21 anni

Dopo la scuola dell’obbligo mi sono trasferita nella svizzera tedesca per svolgere un decimo anno, diviso in periodi di scuola e in pratici lavorativi. È stato un anno difficile perché soffrivo di malinconia alla quale si aggiungevano le difficoltà linguistiche e il primo scontro con il mondo del lavoro. Non sono mai stata un adolescente che non vedeva l’ora di lasciare la valle, anzi, ma per fare esperienza e imparare il tedesco ho deciso di andare oltre Bernina. In seguito, ho svolto l’apprendistato di operatrice socio assistenziale con persone disabili nella regione Albula, e lentamente la malinconia si è placata. Finito l’apprendistato ho trovato lavoro vicino a Coira. Nonostante il lavoro mi piaccia e io stia bene dove mi trovo attualmente, sto continuando a tornare a casa ogni weekend. Non è più la malinconia a farmi tornare in valle, ma qui ho tutto: famiglia, amici e svaghi.

In questo momento non riesco a immaginarmi in pianta stabile lontana da casa. Il mio futuro, quindi, lo sogno in valle. Alcuni anni fa avrei voluto tornarci subito dopo l’apprendistato, ma con il tempo ho capito che sarebbe stato importante passare qualche altro anno lontano da casa prima di tornare. Inoltre, guardando in faccia alla realtà, prima di un eventuale ritorno dovrei valutare le possibilità lavorative che mi vengono offerte, anche sul lungo termine. In ogni caso, attualmente, se penso ad avere una famiglia non mi vedo oltre Bernina.

Impiegato, 19 anni

Finora ho sempre vissuto in Valposchiavo, prima per la scuola dell’obbligo e in seguito per un apprendistato di commercio che ho svolto nel ramo turistico e che ho concluso quest’estate. Nel prossimo futuro mi trasferirò oltre Bernina per acquisire esperienze lavorative, migliorare il mio livello di tedesco e proseguire gli studi. Non posso quindi ancora dare un giudizio su come sarà vivere fuori dalla Valposchiavo, ma posso immaginarmi che per alcuni anni resterò fuori valle.

L’idea di vivere altrove, magari in una città, mi ha sempre affascinato. Personalmente trovo la realtà valposchiavina un po’ limitata per i giovani e il fatto di dover sempre viaggiare diverse ore per raggiungere qualcosa di nuovo e/o diverso risulta a volte noioso e pesante. Lavorando nel settore turistico della mia regione ho scoperto aspetti della Valposchiavo di cui non ero a conoscenza e che mi hanno fatto apprezzare maggiormente il posto in cui sono nato e cresciuto. Sono molto legato al mio paese Natale, ma al momento sento il bisogno di stimoli nuovi per poi eventualmente tornare a vivere in Valposchiavo.

Studente, 21 anni

Sono nato e cresciuto in Valposchiavo, una valle bellissima sia dal punto di vista paesaggistico che turistico. A 16 anni mi sono spostato a Coira per frequentare il liceo e una volta cominciato a vivere lì mi si è presentato davanti agli occhi un mondo nuovo. Tutto era più grande, c’era molta più gente per le strade e di grande varietà. C’erano molti ristoranti, molti locali e molti negozi di ogni tipo e lo adoravo. Ormai ventunenne mi trovo ancora in questa splendida cittadina: ho il mio appartamento, i miei amici e frequento la scuola che mi sta formando per la mia futura professione.

L’intenzione di tornare a stabilirmi a Poschiavo nel mio futuro prossimo attualmente non c’è, siccome sono ancora ammaliato dalle possibilità che una città del genere offre e che in Valle purtroppo mancano. A Poschiavo torno ancora spesso ed è sempre molto bello. Non dico che in futuro non ci tornerò definitivamente o che la mia valle non mi piaccia, anzi tutt’altro. Ritengo solamente che, al momento, una città come Coira sia più adatta a me e al mio stile di vita.

Studentessa, 22 anni

Dopo la scuola dell’obbligo sono stata entusiasta di trasferirmi oltre Bernina per proseguire i miei studi. Ho apprezzato fin da subito la mia nuova indipendenza e libertà, e tornavo in valle raramente e mal volentieri. Con il passare degli anni ho trovato un equilibrio e ho imparato ad apprezzare entrambe le cose, la tranquillità di casa e il rumore delle città. Non so esattamente dove mi porterà il futuro: attualmente non riesco a immaginarmi in valle in pianta stabile, ma non scarto a priori questa possibilità come avrei fatto fino a pochi anni fa. Si tratta, in ogni caso, di un futuro ancora molto lontano: infatti, al momento non sono nemmeno abbastanza informata sulle possibilità lavorative che mi si aprirebbero in valle una volta conclusi gli studi. So che se avrò dei figli prenderò in considerazione l’idea di crescerli in Valle, perché credo sia un lusso passare l’infanzia a Poschiavo. Insomma, davanti a me ci sono ancora troppe incognite per sapere dove mi troverò fra dieci anni, ma sono certa di aver rivalutato la Valposchiavo come luogo in cui vivere.


A cura di Matilde Bontognali