Il 2020/21 è stato fino ad ora uno dei anni più atipici anche per quanto concerne il turismo, in Svizzera quanto nei diversi cantoni e, infine, a livello locale in Valposchiavo.
La stagione estiva, come avevamo anche scritto da queste colonne (ma come tutti a Poschiavo e Brusio hanno potuto constatare con i propri occhi) aveva fatto segnare una Valposchiavo in controtendenza rispetto alla Svizzera ma anche al Cantone dei Grigioni, con degli ottimi numeri, stimolati soprattutto dalla forte presenza di turisti svizzeri, che hanno compensato il drastico calo degli arrivi stranieri.
Come è andata invece la stagione invernale (ovvero il periodo novembre-aprile) dal punto di vista dei pernottamenti? I dati dell’Ufficio Federale di statistica fanno segnare una flessione importante, addirittura del 26%, considerando la media di tutta la Svizzera. L’ aumento della clientela elvetica (+17%) non è riuscito a compensare il drastico calo dei turisti stranieri (-70%).
Un po’ meglio è andata nel Cantone dei Grigioni, dove, invece, il calo si è limitato al 7%, con 2,2 milioni di pernottamenti. Un decremento meno incisivo di quello registrato dal Canton Vallese, altro polo importante del turismo invernale, dove invece c’è stata una flessione del 13% con 1,5 milioni di pernottamenti. A livello di Cantoni, gli unici numeri positivi sono arrivati dal Canton Ticino, con un +88% e 688.000 pernottamenti.
E in Valposchiavo? Kaspar Howald, direttore di Valposchiavo Turismo, ci parla di un risultato che in complesso si può definire positivo: “Se consideriamo il periodo novembre-aprile abbiamo fatto circa 13’000 pernottamenti, che è un più 35% in confronto all’anno scorso, ma c’è da dire che a marzo e aprile 2020 non abbiamo fatto quasi pernottamenti per il lockdown. Comunque sia, 13’000 pernottamenti è il risultato migliore dal 2004, ovvero da quando disponiamo dei dati stagionali”.

In realtà, tuttavia, l’andamento è stato piuttosto altalenante, dal momento che la media è data da cifre molto diverse tra di loro. A dicembre c’è stato un calo del 45% e a gennaio del 49%, mentre a febbraio si è registrato un aumento del 30%. Per quanto riguarda marzo e aprile, fa notare Howald, per essere corretti “È meglio confrontare i risultati di quest’anno con quelli della media degli ultimi 5, dal momento che nel 2020, per il lockdown, non abbiamo praticamente lavorato. Così facendo si ottiene un +28% nel mese di marzo e addirittura in +162% nel mese di aprile”.
Nel fare il bilancio, pesano le decisioni prese a livello federale e cantonale per il contenimento della pandemia, ma anche dei fattori locali, come ci spiega Howald: “Durante i mesi dicembre e gennaio abbiamo sofferto la chiusura dei ristoranti. A febbraio non più e poi ad aprile abbiamo fatto un risultato straordinario. Qui ovviamente incide anche l’apertura anticipata dell’Hotel Le Prese, ma anche il Borgo ha raddoppiato i pernottamenti. Tutto sommato, un inverno molto atipico”.
Gli ultimi numeri e le tendenze registrate, che fanno presagire un’estate ancora all’insegna del turismo interno che tanti buoni frutti aveva portato nel 2020 valposchiavino, fanno comunque ben sperare per la stagione estiva appena iniziata.
Maurizio Zucchi