Il Consiglio del turismo dei Grigioni intende dare nuovi impulsi per ovviare ai due problemi che preoccupano maggiormente il settore: la fuga dei cervelli (“Brain-Drain”) e la mancanza di specialisti a livello tecnologico (“TourTech”).
Stando alla nota odierna del Consiglio del turismo dei Grigioni, l’emigrazione verso i centri urbani delle giovani forze lavorative qualificate e ben formate dall’economia turistica grigionese rappresenta una delle sfide maggiori. Sono due due aspetti che vanno affrontati con la massima priorità e in modo proattivo.
L’Università di San Gallo e l’Università di Berna hanno elaborato due studi incentrati sul tema “Brain-Drain” e “TourTech”. Secondo il gruppo strategico del turismo retico, la crescente carenza di specialisti al cospetto della digitalizzazione che avanza, l’elevata fluttuazione tra i neo-diplomati nel settore e la scarsa attività di aggiornamento professionale nelle aziende, sono sfide acute che vanno contrastate con misure idonee.
Ora il Consiglio del turismo retico ha coinvolto le associazioni di categoria e le scuole del turismo grigionesi per individuare e definire i prossimi passi operativi. Nel comunicato odierno spicca anche la necessità di incrementare l’attrattiva dei Grigioni quale piazza lavorativa.
Alloggi inusuali e lavorare in vacanza
Il gruppo strategico per il settore turistico si sta occupando anche di promuovere lo sviluppo di due settori di assoluta attualità. Si tratta del “FlexLodge”, che sono le svariate e flessibili offerte di alloggio e di pernottamento, come dormire in una Yurta, in un Tipi, oppure in un letto sotto le stelle. Molto in voga di questi tempi anche il “Workation” (“lavorare in vacanza”) all’insegna del “lavoro mobile”, nei luoghi e nei tempi, una modalità stimolata anche dalla pandemia in corso.