Quale dev’essere il futuro della cura dei boschi di montagna?
Il Servizio forestale del Cantone dei Grigioni é preoccupato per via delle misure di risparmio di Confederazione e Cantone. La nuova politica forestale della Confederazione (Programma forestale svizzero) influenzerà fortemente la futura cura dei boschi di montagna.
Il bosco di protezione è in crisi. Evoluzioni naturali, inquinamenti da sostanze nocive, danni causati dal pascolo e dalla selvaggina riducono la stabilità dei boschi di montagna. I prezzi bassi del legname e la mancanza di mezzi finanziari fanno sì che il Servizio forestale non sia in grado di occuparsi della cura urgentemente necessaria e della costruzione di opere di protezione tecniche complementari, nel modo che sarebbe necessario per conservare a lungo termine le funzioni del bosco. Di conseguenza risultano ritardi nella cura ed un invecchiamento del bosco, cosa che a lungo termine porta ad una riduzione della capacità protettiva dei nostri boschi di montagna.
Questi fatti sono fonte di grande preoccupazione per i forestali grigioni: un bosco di montagna sano, resistente e vitale non è cosa naturale, ma significa una cura adeguata, associata a costi elevati.
Investire costa meno che ripristinare
Rispetto al 2003, quest’anno la Confederazione ha ridotto di 15,4 milioni ossia del 34 percento i mezzi finanziari per la cura del bosco di protezione, portandoli a circa 30 milioni. Un aumento di questo importo a 38 milioni è stato prospettato dalla Confederazione solo a partire dal 2006. A livello federale, per il bosco sono a disposizione nel 2006 circa 130 milioni, ossia 42 milioni meno di quanto originariamente previsto nel piano finanziario. Questa politica di risparmio drastica e, a nostro avviso, miope trova incomprensione presso ampie cerchie, poiché investire nel bosco e nella sua cura a lungo termine costa cento volte meno che dover ripristinare o realizzare ripari (il rapporto tra il dispendio per la cura dei boschi e la costruzione di ripari contro valanghe, cadute di massi e colate detritiche è di uno a cento).
Ricercate soluzioni praticabili
Nel Cantone dei Grigioni, circa il 60 percento delle superfici boschive riveste una funzione protettiva. La cura adeguata di queste superfici boschive deve continuare ad essere cofinanziata da Confederazione e Cantone. Per quanto riguarda l’intensità della cura, in questi boschi non vi è grande margine di manovra, poiché le misure devono in primo luogo essere volte alla protezione degli insediamenti e delle vie di comunicazione sottostanti. Secondo il Servizio forestale cantonale, sul restante 30-40 percento della superficie boschiva è però possibile e anche sensato un orientamento verso altri obbiettivi. Per queste superfici il proprietario del bosco deve poter decidere sul tipo e sulle modalità di intervento. Mediante tre superfici sperimentali, situate a St. Moritz, i parlamentari federali, i membri del Governo e del Gran Consiglio, i rappresentanti dei comuni, la popolazione locale e gli ospiti devono venire confrontati con la problematica e le conseguenze che l’introduzione del Programma forestale svizzero (PF) avrà sulla futura cura dei boschi. Sulla base di esempi pratici, il 22 ottobre l’Ufficio forestale informerà a St. Moritz sui vantaggi e gli svantaggi di diversi interventi sui boschi.
Redatto da La Redazione – redazione@ilbernina.ch