Profughi ucraini: istituito un gruppo di coordinamento

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Lunedì 25 aprile, a Poschiavo, si è tenuta una densa seduta di Giunta che si è prolungata ben oltre le 3 ore. Diverse sono state le discussioni, anche accese, che hanno animato il Legislativo. Nel punto “Varie ed eventuali”, il Centro Sanitario Valposchiavo è stato al centro di un dibattito (da alcuni definito elettorale) che ha visto la consegna di due postulati da parte dell’UDC dell’AdC. Su questo tema torneremo in seguito.

In prima istanza ci occuperemo di un tema umanitario, quello legato all’afflusso di profughi dall’Ucraina. Il consigliere comunale Renato Isepponi e il cancelliere Nicola Passini hanno illustrato la situazione.

In Valposchiavo sono attualmente presenti 37 profughi, accolti da gruppi di volontariato che hanno messo a disposizione, in questa prima fase, alcuni appartamenti. Poiché la situazione della guerra rimane incerta, è possibile che la permanenza dei cittadini ucraini possa durare a lungo. Per questo motivo si rende necessario “avere una buona organizzazione al fine di integrarli nella società”.

E’ stato calcolato che la nostra regione potrebbe arrivare ad ospitare tra le 150 e le 200 persone, in prevalenza mamme con i propri figli, fatto che potrebbe mettere in difficoltà le nostre infrastrutture, e in primo luogo la scuola. Per questo motivo è stato annunciato che è stato messo in piedi un dispositivo di accoglienza che coinvolgerà i comuni di Brusio e Poschiavo.

Il Servizio Sociale Bernina ha ricevuto l’incarico da parte del Cantone di registrare le persone in arrivo con lo scopo di fornir loro il cosiddetto “Statuto S”, che permette di restare in Svizzera per un anno di tempo; a dipendenza di come si evolverà la situazione, esso potrà essere prolungato. L’ottenimento di questo documento permetterà di ricevere un aiuto economico (per far fronte a spese di vitto e alloggio) da parte della Confederazione; in sua assenza, invece, il mantenimento dei profughi dipenderà dai Comuni e/o, come successo finora, dal Servizio Sociale.

Come detto, le Cancellerie di Brusio e Poschiavo sono attualmente responsabili dell’organizzazione; un primo incontro con gli attori coinvolti è stato tenuto giovedì scorso: si è appreso che già il prossimo fine settimane i profughi potrebbero arrivare a quota 50 e che, per ora, saranno tutti accolti in case di privati. E’ importante – è stato spiegato – che i profughi si annuncino presso il Comune ospitante.

“Le persone finora accolte– ha raccontato il cancelliere Nicola Passini – vorrebbero essere indipendenti e tornare a casa il prima possibile”. Al momento sono 4 i bambini/ragazzi inseriti nel sistema scolastico (1 nelle Superiori e 3 nelle Elementari). Per poter gestire al meglio la situazione – ha concluso – c’è bisogno anche di diversi volontari disponibili nel tempo”.

Per informare la popolazione sulle modalità messe in atto dai due comuni, nei prossimi giorni verrà diramato un comunicato stampa.

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione