BioFiera a Poschiavo? Forse

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Questo è l’auspicio che a Sondrio sabato scorso è stato pronunciato dal palco in sede di presentazione al pubblico della “Prima fiera del Bio della montagna alpina”. In piazza Garibaldi si sono presentati al “consumatore attento” una settantina di aziende agricole e associazioni del bio della Valtellina e di una parte dell’arco alpino. Abbiamo notato una spiccata presenza dalla Valposchiavo, dal Trentino Alto Adige e dal resto della montagna lombarda.

Naturalmente ha destato molta attenzione la quasi totale conversione al biologico della Valposchiavo, come anche i due marchi vallerani, “100% Valposchiavo e Fait sü in Valposchiavo”, ben spiegati dai rappresentanti di Valposchiavo Turismo. Attenzione e interesse che, però, a dire degli espositori presenti, non si è tramutato in rilevanti volumi di vendita.

Altra vetrina domenica nel Salone delle acque del palazzo Rajna-Sertoli-Guicciardi. In questa suggestiva sede sono stati proposti all’assaggio, guidato sapientemente dal ristoratore Dario Pisati, due formaggi del Caseificio di Poschiavo, un tocco di furmagin da cion della Pizzo Scalino, il “pane” di albicocche della Panetteria Bordoni, accompagnati da un bicchiere di Pinot nero Le anfore 2014 di Marcel Zanolari.

Nel presentare la degustazione, Cinzia Leusciatti (Comunità montana di Sondrio) ha sottolineato come la via intrapresa nelle nostre valli connota una crescente attenzione per la qualità dei prodotti, a cui si arriva, per esempio, nel comparto zootecnico e agricolo, nel rispetto degli animali e dell’ambiente. Tutto questo richiede formazione per i produttori e informazione per i consumatori. Esattamente ciò che è stato previsto nel progetto intervallivo SinBioVal (l’ambito è Interreg) che avrà termine nel prossimo novembre, ma che potrebbe avere una seconda puntata, sempre grazia al programma di cooperazione europeo e svizzero. Del resto è stato ancora precisato che il biologico in Italia conta oggi 80.000 imprese certificate, più di due milioni di ettari di superficie agricola coltivata o in conversione, il 16% della superficie agricola totale, e rappresenta un indiscutibile punto di riferimento europeo e mondiale non solo per la produzione ma anche per la trasformazione e l’esportazione, con quasi 7 miliardi di euro di fatturato complessivo.

Nel programma vasto della due giorni sondriese, un punto alto è risultato l’incontro con Franco Berrino, medico epidemiologo e presidente dell’associazione “La grande via”, che sabato, al Teatro Sociale, ha parlato a una platea di oltre 500 persone accorse ad ascoltare i suoi consigli per un’alimentazione sana e al riparo dalle malattie.
“Possiamo risolvere i nostri problemi di salute partendo dal cibo. Ormai ci sono molti studi che dimostrano che chi mangia biologico si ammala molto meno”, ha concluso Berrino.