“Mollo tutto e vado all’estero”: Simona e Paolo in Ecuador

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“Mollo tutto e vado all’estero!”, quante volte e da quante bocche è stata pronunciata questa frase! Però, tra sognare, fantasticare e mettere in atto le proprie idee c’è una grande differenza e spesso i sogni rimangono tali. Il Bernina ha deciso di dedicare uno spazio a quelli che, invece, con tanto coraggio e forse a volte con un pizzico di follia, hanno deciso di mollare ciò che era la loro realtà per trasferirsi in un qualche angolo del globo.

 

Simona Vitali e Paolo Crameri, una coppia di giovani poschiavini, nove mesi fa hanno deciso di partire a bordo di un aereo che come destinazione aveva l’Ecuador. In questi mesi, in una spiaggia affacciata sull’oceano Pacifico, hanno costruito un ostello di cui sono i gestori e che da alcune settimane offre già alloggio ai viaggiatori.

Come mai avete scelto il Sudamerica, e più precisamente l’Ecuador, come meta?
Sei anni fa abbiamo intrapreso un viaggio che ci ha portati alla scoperta del Sudamerica. Durante dieci mesi di viaggio, abbiamo conosciuto vari stati andini e caraibici: il Venezuela, la Colombia, l’Ecuador, il Perù, la Bolivia, e il Cile. Siccome andavamo da nord a sud, da est a ovest senza una meta precisa (d’altro canto la meta è il viaggio, come diceva qualcuno), ci siamo ritrovati quattro volte nello stesso posto; il quale è anche il nostro attuale indirizzo. Puerto Lopez è una piccola località sulla costa ecuadoriana fondata inizialmente sulla pesca, poi diventata una meta turistica, per il fatto che qui, tra giugno e settembre, vengono a riprodursi le balene. Puerto Lopez è anche il punto d’inizio per esplorare il vasto parco Nazionale “Machalilla”, che comprende splendide spiagge, l’isola “de la Plata” e il bosco umido con tutte le specie animali che lo abitano e una comunità indigena.

Trasferirsi dall’altra parte del mondo non è sicuramente semplice, come vi siete organizzati?
Infatti… possiamo confermare che non è stata una cosa facile da organizzare, anche perché tutte le informazioni bisogna cercarle in rete. Essendoci poche persone che decidono di trasferirsi dall’altra parte del mondo è stato difficile trovare aiuto; però, con buona volontà e qualche notte insonne, siamo riusciti a sistemare tutta la burocrazia elvetica ed ecuadoriana. Tuttavia non è ancora finita; il ministero delle relazioni estere ci sta ancora dando del filo da torcere per i vari permessi, ma presto saremo in regola con tutto.

Com’è la vostra routine quotidiana?
All’inizio è stata dura, passavamo gran parte della giornata in cantiere, siccome degli operai locali non ci si può fidare molto; sono dei gran lavoratori, ma, insomma, lavorano all’ecuadoriana! Con la mia esperienza sui cantieri Svizzeri e la precisione e la spigliatezza di Simona abbiamo contribuito molto alla realizzazione del nostro ostello. Ci sono state svariate scene al limite dell’inverosimile in cui la nostra SUVA avrebbe avuto parecchio da ridire, ma è stato anche divertente.
Ora che finalmente abbiamo aperto il nostro ostello ci dedichiamo a pulire, rifare le stanze, svolgere vari lavoretti e finire gli ultimi dettagli; per esempio abbiamo iniziato a decorare le pareti con dei disegni fatti a mano. Prossimamente ci metteremo all’opera per abbellire il nostro giardino con qualche pianta tropicale. Tutti i giorni c’è qualcosa da fare, e gente nuova da conoscere.

Che progetti avete per il futuro?
Il passato è storia, il futuro è incerto; per il momento cerchiamo ogni giorno di fare del nostro meglio per offrire ai nostri clienti una bella esperienza di vacanza.
Poi si vedrà…

Che ruolo avrà la Valposchiavo nella vostra avventura?
Chiaramente le nostre montagne rimangono sempre nel nostro cuore! Non vogliamo diventare ecuadoriani a tutti gli effetti, abbiamo in programma di tornare in valle almeno una o due volte all’anno, e se in futuro ci stancassimo della spiaggia, del clima tropicale, della frutta esotica e dei turisti, torneremo sicuramente a Poschiavo!
Se qualche Poschiavino avesse voglia di farsi un giro per il Sudamerica, saremo molto contenti di accoglierlo!
Invitiamo tutti i lettori de Il Bernina a dare un’occhiata al nostro sito web: www.hostel-pachamama.com (ancora in elaborazione) e alla nostra pagina facebook: Hostel Pachamama.


A cura di Alice Isepponi

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