Inverno mite, le zecche sono già uscite dal letargo, quanto sono pericolose in Valposchiavo?

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Il clima mite e senza precipitazioni dell’ultimo inverno, oltre a causare problemi per l’agricoltura, ha visto la comparsa di un altro fenomeno a livello naturale, quello del breve letargo di alcuni parassiti. Le zecche, artropodi appartenenti alla famiglia degli Ixodidi che fanno parte della classe degli aracnidi, come ragni, acari e scorpioni, hanno avuto un riposo breve e già da mesi sono tornate a infestare boschi e prati dei Grigioni. Generalmente la puntura della zecca non è di per sé pericolosa per l’uomo, ma alcuni di questi parassiti sono in grado di trasmettere diverse patologie e infezioni; la più nota è la Borreliosi di Lyme. Anche in questi casi di infezione non esiste un grande pericolo, una pronta terapia antibiotica, nelle fasi iniziali, è generalmente risolutiva. Ma in Valposchiavo esiste il pericolo di patologie gravi trasmesse dalla zecca? “Il Bernina” ha contattato la Dr. med. Marina Jamnicki, MPH, Medica cantonale dell’Ufficio dell’igiene pubblica dei Grigioni.

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Dr.ssa Jamnicki, nei Grigioni sono già diverse le segnalazioni di punture da zecca; anche in Valposchiavo ci sono già dei casi?
Diciamo che all’Ufficio dell’igiene pubblica dei Grigioni non vengono segnalati casi come la comune puntura da zecca o altre malattie trasmesse dalle zecche (come la Borreliosi), ma infezioni più serie trasmesse da questo artropode, come la Meningoencefalite primaverile-estiva (FSME)/Meningoencefalite da zecche (TBE). Quindi, se parliamo di zecche comuni posso confermarne la presenza in tutti i Grigioni già da tempo, visto il clima mite; se parliamo di animali che trasportano il virus della Meningoencefalite posso tranquillizzare i lettori ed affermare che in zona per ora non ci sono casi. Il più recente e vicino alla Valposchiavo è stato segnalato in Bregaglia negli anni scorsi. I parassiti che infettano la FSME/TBE sono in altre zone della Svizzera e non sopravvivono al freddo e all’altezza, quindi per ora la presenza delle Alpi ripara le valli meridionali come la Valposchiavo da questa calamità. Purtroppo, il perdurare delle miti condizioni climatiche di questi anni rende il futuro incerto sull’arrivo a breve di questi parassiti anche in zone più a sud.

Cosa bisogna fare se si viene morsi da una zecca?
Se s’individua una zecca, bisogna rimuoverla immediatamente, se possibile afferrandola con una pinzetta a livello cutaneo ed estraendola con un movimento lento e deciso, senza “romperla” (c’è il rischio che durante la rimozione rilasci agenti patogeni). Dopo averla rimossa, disinfettare la parte interessata. In caso di febbre o altri sintomi, consultare un medico.

Leggendo in rete scopriamo che sono stati identificati in questi parassiti dei nuovi virus trasmissibili all’uomo che creano problemi di salute e per cui non esiste ancora una cura. E’ una notizia attendibile?
Secondo uno studio dell’Università di Zurigo, il nuovo virus Alongshan è stato scoperto nelle zecche dei Grigioni; questo virus è molto simile alla meningoencefalite ed è stato registrato per la prima volta in Cina nel 2017, ma non esiste la sicurezza che sia trasmissibile dal parassita all’uomo. Non essendoci al momento alcun test diagnostico, non si ha alcuna certezza; a questo punto è difficile dire che cosa significherà per il genere umano.

Che tipo di accorgimenti consigliate a chi si reca nei boschi o nei prati delle zone valposchiavine per evitare di venire a contatto con questi parassiti?
Visto che non è facile accorgersi del morso di una zecca, al rientro dal bosco o dalla scampagnata è bene ispezionarsi accuratamente vestiti e corpo. Si consiglia di indossare indumenti chiari (è più facile individuare eventuali parassiti) e controllare anche i propri animali domestici (cani, gatti, cavalli). Come già spiegato, se s’individua una zecca sul corpo è bene rimuoverla immediatamente, se possibile afferrandola con una pinzetta a livello cutaneo ed estraendola con un movimento lento e deciso, cercando di estrarre il parassita “integro” e non lasciandone traccia sulla cute. Dopo averla rimossa, disinfettare a fondo la parte interessata. In caso di febbre o altri sintomi sempre meglio consultare un medico.


Per saperne di più sulla Meningoencefalite primaverile-estiva (FSME)/Meningoencefalite da zecche (TBE) clicca qui.
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Ivan Falcinella
Membro della redazione

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