Plozza: “Grazie Brusio! Con gli auguri di crescere autonomo”

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Un passaggio di consegne poderoso: dopo tanti anni, cedere il timone al nuovo, ha richiesto al sindaco uscente di Brusio, Arturo Plozza, settimane di duro lavoro, in particolare per fare sintesi e procedere con un minuzioso riordino.

“Mi sono reso conto di quante cose, soprattutto carte, ci fossero da mettere a posto e quindi anche di quanto si é lavorato – é il commento del diretto interessato – se guardo indietro quasi non sembra possibile che siano passati 27 anni: prima revisore comunale per tre anni, poi consigliere per quattro legislature di un triennio ciascuna e quindi 12 anni in consiglio e 12 come sindaco… praticamente una vita!”.

Ora il testimone é passato a Pietro Della Cá, neoeletto sindaco giá presente da qualche anno nella vita politica e amministrativa comunale e non solo: “É giusto e normale – commenta Plozza – sono stato al servizio del mio paese con impegno e convinzione, ma morto un papa se ne fa un altro; l’importante – aggiunge – è che le cose vadano avanti. Sembriamo piccoli con soli 1’200 abitanti, eppure le questioni da affrontare sono tantissime e la gestione é sicuramente complessa, dalle strade alla sicurezza, fino ai servizi alla popolazione”.

Il sindaco uscente ha guidato la comunità in un arco temporale sicuramente costellato di snodi fondamentali anche a livello globale ed eventi che hanno segnato grossi cambiamenti: per stare solo ai fatti più recenti, guerre e pandemia.
“Le responsabilità, in particolare nell’ultimo decennio, sono molto aumentate e le procedure si sono fatte via via  più complesse – ricorda Arturo Plozza – essere piccoli non significa certo avere meno lavoro; al contrario, dobbiamo rispettare le stesse procedure dei comuni grandi avendo, per contro, una struttura di dimensioni ridotte e poche persone a disposizione: per alcune questioni abbiamo a volte una sola persona che le porta avanti e se manca quella si ferma tutto. Se osserviamo tutto ciò che succede oggi nel mondo – conflitti, crisi, problemi sanitari e carestie – non possiamo non ricordarci che siamo parte di quell’ingranaggio: ciò che facciamo contribuisce all’andamento dei processi generali e abbiamo un ruolo da non sottovalutare”.

Il quadro richiede certamente attenzione e procedere non sempre risulta facile. “Io non ho iniziato da sindaco professionista della politica, ma con il tempo si impara a gestire queste cose e sono certo che i miei successori si impegneranno altrettanto. Purtroppo, questa forma di volontariato fa sempre più fatica a trovare persone che abbiano voglia e tempo di mettersi a disposizione; per questo spero che andando avanti, sia nei prossimi quattro anni che in futuro, i giovani si interessino un po’ di più alla causa pubblica; certo, la disaffezione a questa materia é un problema che non riguarda solo Brusio, ma nella tendenza generale, le realtà cosiddette minori soffrono ancora più di altre”.

Quanto alle aspettative e agli auspici, il Presidente uscente del consiglio comunale non ha dubbi: “Il mio augurio é che il nostro comune, forte e vivace, solido e senza problemi finanziari, possa progredire attraverso il mantenimento della propria autonomia, anche perchè la nostra gente è sempre di questa idea”.

Sul tavolo restano le prioritá di sempre alle quali guardare con capacità di visione e costante aggiornamento: “Ci sono i dossier a lunga scadenza, a cominciare da tutta la partita sulla prevenzione dei dissesti idrogeologici mediante valli paramassi, per mettere un punto fermo ad un rischio che ci accompagna da sempre e sempre sarà presente; non sono lavori una tantum – precisa Plozza – ma obiettivi da perseguire con costanza e nell’ottica di un continuo miglioramento. Accanto a ciò la questione delle acque reflue, che abbiamo deciso di portare in Italia, la sanità e l’andamento demografico: nonostante il numero degli abitanti sia stabile, siamo un paese che invecchia, i giovani se ne vanno e questo reclama soluzioni”.

Sullo stesso piano gli altri temi ricorrenti, dalla strada che porta a Viano alla captazione dell’acqua potabile fino agli altri servizi ai cittadini, perché – questa la convinzione espressa – in fondo il comune è una istituzione che prima di tutto deve garantire e assicurare servizi adeguati ai suoi cittadini.

Infine, il grado di soddisfazione sul lavoro svolto. “Su alcuni fronti forse oggi farei diversamente – prova a immaginare Plozza – ma in sostanza sono soddisfatto di come sono andate le cose; abbiamo sempre discusso i progetti nel dettaglio cercando di portarli avanti insieme e trovando soluzioni nel rispetto delle idee di ciascuno: in questo senso non ho nulla da rimpiangere o rimproverare né a me stesso né agli altri che con me hanno lavorato con grande generosità”.

E mentre si chiude la porta del comune alle spalle, il sindaco uscente non dimentica il compito più importante: ”A me tocca solo ringraziare le persone di Brusio che, pur senza risparmiami il loro spirito critico, mi hanno sempre dato e confermato in questi 12 anni la loro piena fiducia; ai miei concittadini riservo la stessa gratitudine che voglio esprimere alle autorità che mi hanno sostenuto nel lavoro, alle componenti politiche e agli impiegati amministrativi: é stato belle lavorare insieme, solo tenendoci per mano siamo riusciti a raggiungere traguardi ambiti e obiettivi di tutto rilievo!”.

Ora, guardando ai prossimi mesi ed anni, si fanno maggiore spazio gli impegni personali e familiari: “Uno dei miei figli vive in America dove ho una nipotina… vorrà dire che potrò fare con loro qualche soggiorno più lungo; ovviamente il comune mi resta nel cuore e continuerò a fare la mia parte come cittadino, partecipando alla vita collettiva, ma senza invadere lo spazio altrui”.
In una frase: ”Mi aspetto di far parte di una comunità forte e autonoma che sicuramente può guardare avanti con fiducia”.