Dal Ticino alla Valposchiavo, il dottor Claudio De Bernardi

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“Il Bernina” ha intervistato i nuovi medici che da poco hanno preso servizio al Centro Medico Valposchiavo, anche per farli conoscere meglio alla popolazione locale. In questo articolo a parlare è il dottor Claudio De Bernardi, del quale abbiamo approfondito un po’ la storia e l’esperienza lavorativa.

Buongiorno Claudio, iniziamo da qualcosa di pratico: quando hai preso servizio?
Iniziato ufficialmente lunedì 5 Febbraio al San Sisto, anche se l’inizio vero e proprio è stato l’apertura del centro. Ho voluto cominciare prima perché non conoscevo ancora il personale della struttura e almeno in questo modo mi sono fatto un bel mese di ospedale conoscitivo prima di iniziare a pieno regime. 

Si tratterà dunque di un lavoro diverso da quello da medico ambulatoriale?
In realtà non del tutto, direi in parte, perché qui si fanno entrambe le cose, ospedale e medicina ambulatoriale; non è una cosa comune e penso sia una delle cose più belle di questo posto.

Qual è stata la tua formazione?
Il mio è stato un percorso particolare, dapprima mi sono laureato in farmacia a Pavia, poi ho frequentato un tirocinio da farmacista ospedaliero infine ho deciso di fare il medico.  Lavoravo come farmacista e intanto frequentavo la facoltà di medicina e chirurgia a Varese che era vicino a casa. 
Durante gli ultimi anni di università ho poi frequenato per tre volte dei tirocini come candidato medico all’Ospedale Civico di Lugano (in chirurgia, anestesia e radiologia). In questo modo ho cominciato a vedere com’era l’ambiente ospedaliero e sanitario in Svizzera. 

Dove hai poi iniziato a lavorare come medico?
Una volta laureato, ho cominciato subito a lavorare in Svizzera: il primo anno a Locarno alla Clinica Santa Chiara, poi ho passato due anni bellissimi al Cardiocentro a Lugano (in anestesia e terapia intensiva) e infine Ospedale regionale di Bellinzona e Valli (che oltre all’Ospedale S. Giovanni di Bellinzona comprende gli ospedali di valle di Acquarossa e Faido). Dal momento che, nel frattempo era arrivata l’emergenza del Covid, per un periodo sono stato distaccato anche al Covid Hospital di Locarno. 

Quale di queste esperienze pensi ti che ti sarà più utile a Poschiavo?
Tutte, naturalmente, ma soprattutto quelle degli ospedali delle valli, che somigliano molto alla realtà che c’è qui in Valposchiavo.

Qual è quindi la tua specializzazione?
La mia specialità è in Medicina Interna Generale anche se ho frequentato anche tanti reparti diversi, succede quasi sempre specializzandosi in Svizzera (fa parte del perscorso formativo provare tante differenti realtà). 

Come arriva la medicina di famiglia in tutto questo?
A un certo punto della mia cariera mi è capitata la possibilità di andare a lavorare in un centro medico, ci sono andato e anche là ho scoperto la parte “non ospedaliera”.  Che Mi è piaciuta molto, quanto quella ospedaliera. Ho visto i pro e contro; La parte piu bella è avere un rapporto profondo con i pazienti, che in ospedale è difficile per mancanza di tempo e per il soggiorno breve di chi viene ricoverato per casi acuti. Mi è sembrato un po’ un ritorno alle origini, come quando facevo il farmacista in un paesino: l’idea di essere un punto di riferimento. 
Il contro? Mi è mancato un po’ l’ospedale. Mi piaceva molto il lavorare in team. Stando da solo, rischi di essere un lupo solitario. Solitamente come medico di famiglia non segui direttamente il paziente in ospedale e perdi un po’ l’abitudine di lavorare in gruppo. 
Mi fa piacere che qui invece posso fare entrambe le cose, è uno dei motivi principali che mi ha convinto di venire a lavorare a Poschiavo! 

E come sei giunto alla Valposcahivo?
Grazie al Dottor Alan Cortesi, che conosco da tempo, da quando eravamo medici assistenti e un comune amico aveva organizzato una macchinata di colleghi per andare a far l’esame di specializzazione a Basilea! 
Comunque, lui aveva già la ragazza di qui e poi conosceva un po’ la realtà locale, e aveva già dei contatti. E così un giorno sono venuto qui con lui e ho conosciuto Cristian Raselli. Non ero mai stato qui, anche se ero stato varie volte in Valtellina a Bormio, perché ho un grande amico che vive li. 
Arrivo in questa valle in una bellissima giornata e mi parlano della proposta. Una specie di imboscata… A fin di bene! 
La prospettiva di poter fare sia la medicina di famiglia che l’ospedale mi ha colpito subito moltissimo come possibilità. La conoscenza dei pazienti e della realtà locale può diventare così davvero approfondita. E mi è sembrata molto bella anche le possibilità di collaborazione con gli altri medici.
Poi mi hanno detto anche che il medico deve anche prestare servizio di soccorso e di guardia sul territorio. Un bell’impegno certo, però non mi spaventava ed anzi ho trovato affascinante l’idea di lavorare anche sulle ambulanze. 
All’inizio ammetto di averci comunque dovuto pensare un po’ su: andare così lontano da casa (io sono nato a Varese e in Ticino ero praticamente a casa) era un bel cambiamento. A parte Alan e poi Christian Cristian non conoscevo nessuno qui, ma la gente sembrava tutta sorridente. E poi ho visto che ci sono tanti gruppi e società, ho anche notato, per dire, che c’era il gruppo subacqueo (le immersioni sono una mia grande passione). Alla fine ho pensato: ma quando mi ricapita un’occasione del genere? E così mi sono convito. 

Ti è dispiaciuto andartene?
Un po’, in Ticino mi sentivo a casa. Però lavorativamente, anche se agivo in modo autonomo, ero un dipendente di un grande centro e già da un po’ desideravo avere uno studio mio… La cosa che mi è dispiaciuta di più è stata lasciare i miei pazienti di Bellinzona, ad alcuni avevo cominciato ad affezionarmi molto. 

Quali sono le prime impressioni?
Prima di accettare avevo già iniziato a frequentare la valle “da turista” però mi sono trasferito da poco, appena prima di prendere servizio e direi che l’impressione iniziale è stata molto buona. 

Cosa ti aspetti dal lavoro con gli altri?
Il meglio! Io a Alan siamo amici da tempo e abbiamo già lavorato tanto insieme; Mauro Albertini e Cristian Raselli sono due medici eccellenti oltre che estremamente gentili e simpatici. 
Sono sicuro che lavoreremo benissimo assieme in modo collaborativo e stimolante e avremo anche modo di conoscerci bene e diventare tutti ottimi amici. 

Maurizio Zucchi
Collaboratore esterno