Stefania Bordoni Barras, nata e cresciuta a Poschiavo, è una figura importante per la sua comunità. A 64 anni, il suo percorso di vita e di carriera testimoniano un attaccamento profondo alla sua terra natia, alla sua famiglia d’origine, nonostante le sfide e le opportunità che l’hanno portata lontano dalla valle.
Stefania è cresciuta a Poschiavo, frequentando le scuole dell’obbligo nel paese. La sua ambizione di diventare maestra l’ha portata a Coira, dove ha frequentato la magistrale. Tuttavia, una peculiarità caratteriale, confessa, è quella di aver avuto sempre nostalgia di casa. “Della nostra classe composta inizialmente da 11 studenti, di cui 8 maschi e 3 femmine solo 3 maschi hanno trovato un posto di lavoro come maestri nelle rispettive valli”, ricorda Stefania, sottolineando le difficoltà incontrate nel trovare un impiego nella sua regione di origine.
Nonostante quella che a tutti gli effetti è sembrata una discriminazione di genere, Stefania non si è persa d’animo. Ha cercato opportunità in altre città svizzere. Dopo aver provato ad approdare alla Scuola svizzera di Catania, ha poi lavorato in un Istituto per bambini con disabilità a Friburgo. Sono due anni di lavoro intensi e difficili, ma il desiderio di approfondire le proprie conoscenze nella pedagogia specializzata l’ha spinta a iscriversi nuovamente all’università, e questo senza un iniziale incoraggiamento da parte del padre che riteneva un’esagerazione per una donna allungare gli studi.
Nel corso degli anni trascorsi a Friburgo, Stefania ha fatto parte del gruppo de La Scarìza, nato da poco. “Rientravo in Valposchiavo ogni fine settimana; senza avere il cellulare sapevi come organizzarti per rientrare il prima possibile per stare qui due giorni tirati”, ricorda. Alla fine degli studi, durati tre anni e autofinanziati anche grazie alle borse di studio, ha trovato un posto come insegnante in Ticino. Qui è stata raggiunta da Charles, un vallesano conosciuto gli ultimi anni nella città della Sarine, con il quale ha creato una famiglia e avuto Sarah e Alessio.
Nonostante una vita attiva anche in Ticino, il legame di Stefania con la Valposchiavo è rimasto sempre forte. “Mi sento molto radicata. Da giovane ogni tanto entravo in conflitto con questi sentimenti, ma ormai l’ho superato grazie agli strumenti tecnologici e a spostamenti più agevoli”, racconta. Questo senso di appartenenza lo trasmette alle persone che incontra, agli amici incontrati in tutti questi anni, evidenziando il fermento di iniziative presenti nella valle.
Stefania è sempre tornata in Valposchiavo anche con suo marito e i suoi figli, durante le festività natalizie, durante le vacanze scolastiche e per lunghi periodi estivi. Cresciuti i figli negli ultimi anni è rientrata spesso in valle per seguire e accompagnare gli ultimi anni di vita dell’anziana madre. È stato un periodo ricco di incontri dove ha vissuto l’opportunità di riscoprire vecchie amicizie e vivere la Valposchiavo in tutte le stagioni dell’anno, soprattutto quando la mamma era ricoverata in Casa Anziani.
Vicina al proprio pensionamento e alla ricerca di un’occupazione che potesse riportarla alla remota passione per la storia, caso volle che una carissima amica le proponesse il ruolo di revisore dei conti per la Società Storica Valposchiavo; perché non aggiungere qualche ora di volontariato per la stessa, durante i soggiorni a Poschiavo. “La storia mi è sempre piaciuta: il lavoro di diploma alla Magistrale lo avevo scritto sull’emigrazione dei valposchiavini.” (Evoluzione dell’emigrazione poschiavina dal 1850 al 1980)
Oltre a questi impegni, Stefania ricopre il ruolo di segretaria dell’associazione Pusc’ciavin in dal Tisin. In accordo con il comitato tiene molto a presentare, ogni anno, una persona della Valposchiavo durante l’assemblea. “Quest’anno ho chiesto all’artigiana Adriana Zanoli, ma ci sono stati, solo per citarne alcuni, Gianluca Giuliani, Pierluigi Crameri e Alessandra Jochum Siccardi, Reto Raselli e Livio Cortesi”.
La morte della madre l’anno scorso ha segnato un altro passaggio importante nella vita di Stefania; quest’anno poi , dopo 57 anni, ha lasciato la casa di famiglia.
Ora, in pensione, Stefania guarda al futuro con serenità e continua, nel limite delle sue energie, a partecipare attivamente alla vita della sua amata valle.