“Giallo” della Valmalenco: l’autopsia esclude segni di violenza

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Mattia Mingarelli - Immagine da: www.corrieredicomo.it

Il 24 dicembre scorso è stato trovato in un bosco della Valmalenco, dopo 17 giorni di ricerche, il cadavere di Mattia Mingarelli, trentenne rappresentante di commercio del comasco.

Il giovane di Albavilla, in villeggiatura in Valmalenco, era scomparso misteriosamente il 7 dicembre, visto l’ultima volta nella zona dei Barchi. Ed è proprio in una zona non lontana dal rifugio Barchi che, la vigilia di Natale, in una zona boschiva impervia a circa 1’800 metri di quota, su segnalazione di alcuni sciatori a bordo della seggiovia, è stato ritrovato il suo corpo senza vita.

Proprio il luogo del ritrovamento, così vicino a quello della scomparsa, aveva portato negli scorsi giorni gli inquirenti a ipotizzare che il cadavere fosse stato trasportato post mortem nel luogo del rinvenimento. L’autopsia, eseguita ieri pomeriggio nella camera mortuaria dell’ospedale civile di Sondrio, dai primi dati parziali sembra invece scongiurare che la morte sia avvenuta in seguito ad un evento violento. Ci vorranno ancora giorni per conoscere i risultati completi dell’esame autoptico, ma sembra quindi che il decesso del giovane sia da imputare a un tragico incidente in montagna.


Il Bernina