Scrivere storie da pubblicare e condividere con il pubblico è una pratica che accomuna diverse persone. Normalmente, il motore che spinge questo tipo di lavoro è la passione per la scrittura. Non è questo il caso di Sarah Serra, che ha usato questa pratica per superare un’infanzia difficile.
Sarah è nata a Samedan e cresciuta a Brusio. A circa a 9 anni ha cominciato a scrivere storie, “per – come racconta – sfuggire alla realtà” e a un’infanzia difficile. A 17 anni è andata via di casa e ha iniziato a lavorare in alberghi come lavapiatti, poi aiuto cucina e infine come cameriera di sala. Ha fatto le scuole obbligatorie a Brusio, un anno a Samedan di tedesco e poi, nel 2017, ha conseguito l’Handelsdiplom, in un anno e mezzo, all’IBW di Coira. Nel 2013, Sarah è diventata mamma di due gemelle; loro hanno ispirato il racconto per l’infanzia “Palla Lalla”.
Si tratta di un libricino lungo 24 pagine che racconta, attraverso un breve testo e delle illustrazioni semplici e colorate, le avventure di una palla viola e della sua famiglia. Il testo raccoglie numerosi brevi racconti che hanno l’intento di spiegare ai più piccoli, divertendo, delle semplici regole sociali. Ma com’è nata l’idea di scrivere queste storie? “Io e la mia famiglia – racconta Sarah – abbiamo comprato una palla alla Decathlon e le bambine l’hanno chiamata palla Lalla; un giorno è caduta sotto il tavolo e hanno detto che era la sua casa. Da lì mi sono uscite le storie… “.
Il libro, adatto ai bambini dai 2 anni di età, è disponibile all’acquisto su Amazon. Per ora non è stato proposto a nessun editore, ma non si sa mai. In chiusura del racconto, viene scritto: i protagonisti delle storie “ti salutano e ti aspettano per una nuova grande avventura”. Sarà davvero così? “Sul seguito ci sto pensando – conclude Sarah – perché qualcuno me l’ha chiesto, ma non sono sicura”.
Marco Travaglia
