Gin “Viadot”, un “fait sü in Valposchiavo” con un pizzico di mistero

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Foto di Nadia Garbellini Tuena

Presentato ufficialmente lo scorso 25 maggio, il Gin “Viadot” di Pietro Misani, prodotto dell’omonima casa vinicola brusiese, entra a far parte del novero delle eccellenze nostrane “fait sü in Valposchiavo”.

Benché non sia diventato un “100% Valposchiavo”, causa materie prime non prodotte interamente sul nostro territorio, il distillato di erbe, prodotto per questa prima tornata in un totale di 150 litri (135 al pubblico), è già molto apprezzato da chi ha avuto il piacere di assaggiarlo.

L’occasione per presentarsi a un pubblico più ampio sarà l’Open Air Cavaglia dove, oltre a essere offerto durante il Festival, il Gin “Viadot” sarà dato in omaggio in bottiglia a chi acquisterà, entro la giornata di oggi, la prevendita sostenitore.

Interpellato dal nostro giornale sulla sua ultima creazione, Pietro Misani ha risposto così alle nostre domande.

Una nuova produzione, una nuova sfida, da dove è nata l’idea?
L’idea e la voglia di distillare un nuovo prodotto mi frullava già da tempo per la testa. Essendo il Gin il distillato che al momento va di moda, mi sono “lanciato” in questa nuova sfida. Mi ci sono voluti però quasi due anni prima di mettermi effettivamente al lavoro in distilleria. Prima mi sono interessato e informato sulle caratteristiche e sulle varie possibilità che questo prodotto può offrire, poi ho iniziato a cercare, provare e annusare vari componenti che potevano fare al caso mio. Durante il mese di aprile mi sono finalmente deciso ed ho distillato il mio Gin “Viadot”.

Ci sveli ingredienti e procedimento di produzione del tuo nuovo Gin?
Il Gin è un distillato che viene ottenuto dopo la macerazione in alcool di una miscela base composta principalmente da bacche di ginepro. In quantità minori sono presenti pure: coriandolo, fiori di arancio, scorze di limone, zenzero, liquirizia, radici di galanga e citronella. Naturalmente, per conferire al mio Gin “Viadot” una nota personale e particolare, ho scelto alcune piante (in gergo “botanicals”), erbe e fiori che ho raccolto nei prati e boschi della Valposchiavo; e qui però mi fermo…

Pietro Misani, vinaio di Brusio, con la figlia Lucia e il figlio Giovanni – Foto di Willy Spiller

Quali sono le prime impressioni che hai raccolto?
Devo dire che il primo impatto è stato molto positivo. Alla LUGA, a Lucerna, ho presentato per la prima volta il mio Gin “Viadot” al pubblico. Ho subito avuto un ottimo riscontro, anche da parte di clienti che partecipano a corsi di degustazione e consumano regolarmente il Gin. Il secondo importante banco di prova è stata la serata di presentazione presso l’Hosteria del Borgo, dove anche il pubblico valposchiavino ha apprezzato molto questo nuovo distillato. Queste due prime esperienze mi rendono fiducioso per il futuro del Gin “Viadot”.

Collaborazione con l’Open Air Cavaglia, con Gin in omaggio, credi sia un buon trampolino di lancio?
Essere stato contattato del comitato organizzativo dell’Open Air Cavaglia mi ha fatto grande piacere e colgo l’occasione per ringraziare i promotori dell’evento. Sicuramente anche questa sarà un’ottima occasione per far conoscere ad un pubblico più vasto un ulteriore distillato con la certificazione “fait sü in Valposchiavo”.


A cura di Ivan Falcinella

Ivan Falcinella
Membro della redazione