Inizio della sessione extra muros di Pontresina e alcune suggestioni

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Tina Gartmann-Albin durante il suo discorso iniziale

Pontresina, martedì 11 giugno, ore 13.50 – Alcuni agenti della polizia cantonale di fronte al palazzo dei congressi «Rondo» e un manipolo di uomini in abito elegante davanti all’entrata sono gli unici indizi che fra pochi istanti, nel villaggio sul versante nord del Passo del Bernina, si sta per aprire una sessione del parlamento retico extra muros. Per il resto la blasonata località turistica dell’Alta Engadina si presenta come al solito, in un inizio giugno che da queste parti è foriero della stagione estiva. 

Nel suo discorso di benvenuto all’interno dell’aula magna del «Rondo», il granconsigliere ospite e sindaco di Pontresina, Martin Aebli, si è brevemente soffermato sulla struttura congressuale preparata al meglio per i lavori parlamentari, su come i banchi si presentassero esattamente nella stessa disposizione di Coira. Ha poi rivolto un ringraziamento a chi ha collaborato all’organizzazione dell’evento e pregato i colleghi parlamentari di rivolgersi direttamente a lui in caso di disguidi. Martin Aebli aveva d’altronde già informato l’opinione pubblica grigionese, tramite un’intervista apparsa proprio sulla Südostschweiz di martedì, che Pontresina non fosse per nulla nuova ad accogliere ospiti così numerosi, e che la sessione parlamentare grigionese extra muros rappresentava un’importante piattaforma per mostrare come anche nel suo comune vi siano le competenze per gestire eventi di questa portata.

La sessione primaverile (11-15 giungo 2019) è stata ufficialmente aperta dalla presidente del Gran Consiglio retico, Tina Gartmann-Albin, che ha pronunciato un lungo e articolato discorso improntato all’imminente sciopero delle donne del 14 giugno. Tina Gartmann-Albin ha voluto sottolineare come la situazione delle donne in Svizzera sia ancora fra le peggiori dei paesi europei. A testimoniare questo fatto vi sarebbero il ritardo nell’introduzione del diritto di voto per le donne, acquisito solo nel 1971, e, malgrado l’introduzione della parità dei sessi nella Costituzione nel 1981 e l’ottenimento del congedo di maternità nel 2005, la permanenza di grandi divari salariali fra uomini e donne in numerosi settori dell’economia. La prima cittadina grigionese ha però anche menzionato come il Libero Stato delle Tre Leghe, già nel XVI secolo, distinguendosi da altre regioni della Svizzera, si fosse dotato di regole per la successione che non prevedevano specifiche distinzioni tra figli maschi e femmine. Seguendo questa tradizione anche il diritto cantonale in materia di successione, modificato nel 1950, non faceva alcuna distinzione fra i sessi. Gartmann-Albin ha però voluto esplicitare davanti a tutti i membri del Gran Consiglio, in grande maggioranza di sesso maschile, che la spinta definitiva per la conquista del congedo di maternità è stato lo sciopero generale del 1991; e che rimanendo umili e pazienti le donne non avrebbero ottenuto alcun diritto. La presidente del Gran Consiglio guarda perciò allo sciopero del 14 giugno come a un’occasione verso un progresso della società e auspica che il decisivo contributo delle donne nella storia bicentenaria del Cantone venga finalmente riconosciuto.

Durante lo svolgimento dei lavori parlamentari, che prevedevano la discussione sul consuntivo 2018, un primo tema affrontato a più riprese anche dal nostro giornale è stato quello sullo stato di avanzamento della digitalizzazione presso il Cantone, sia a livello politico che amministrativo. Il presidente del Governo Jon Domenic Parolini è stato sollecitato dal granconsigliere Claus a dare una risposta, nella quale ha spiegato che il progetto sta seguendo il suo normale iter e che attualmente sono al vaglio gli esiti del test d’intrusione relativo all’e-voting svolto dalla Posta SA su circa 3’000 utenti. Durante il test nessun voto è stato manipolato, ma sono però emerse alcune criticità sul codice sorgente, tali per cui la prevista pianificazione nel 2020 dell’introduzione dell’e-voting in 6 comuni pilota del Cantone subirà un ritardo di almeno un anno.  

Fra i granconsiglieri valposchiavini è stato Giovanni Jochum a prendere per primo la parola, specificando tuttavia che la sua non era una domanda vera e propria, ma piuttosto un invito al Governo a tenere maggiormente in considerazione gli interessi delle imprese elettriche del cantone, in particolare creando buone condizioni quadro per il settore e promuovendo una produzione di corrente elettrica rinnovabile e differenziata. Jochum ha anche ribadito l’importanza cruciale che riveste nei Grigioni l’idroelettrico per l’ambiente e come datore di lavoro. Il consigliere di Stato Mario Cavigelli ha risposto a Jochum e a un altro parlamentare facendo riferimento alle numerose sedute avute con colleghi di altri cantoni e in svariate commissioni in vista della Revisione della legge federale sull’approvvigionamento elettrico, dando rassicurazione sul fatto che sta prendendo molto sul serio le particolari istanze dei comuni di montagna.

Un altro granconsigliere grigionitaliano, Maurizio Michael (membro del Comitato per una maggiore sicurezza nei Grigioni, di cui fa parte anche il granconsigliere valposchiavino Alessandro Della Vedova), è intervenuto in merito al problema della sicurezza alle frontiere, un altro tema spesso affrontato dal nostro giornale, accennando in particolare all’ottima collaborazione fra guardie di frontiera e polizia cantonale. Il granconsigliere bregagliotto sarebbe pertanto rimasto non poco stupito dalla chiusura di un posto di polizia proprio nella Regione Maloja e ha chiesto lumi al Governo. Il capo dipartimento Peter Peyer non ha tuttavia voluto entrare nel merito di questa domanda, rimandando a un’altra sessione per una risposta più precisa.

Il pomeriggio extra muros di Pontresina è poi entrato nel vivo del dibattito con la discussione sul conto economico 2018, che come già annunciato alcuni mesi fa ha fatto registrare un avanzo di quasi CHF 3 mio dopo accantonamenti straordinari per un futuro campus universitario a Coira per circa CHF 90 mio. Terminate le varie prese di posizione dei capi delle frazioni di partito, relative a un adeguato impiego di queste eccedenze e a una congrua politica fiscale (chi a favore dei ceti meno abbienti, chi per il ceto medio e le famiglie, e chi per le imprese e le grandi imprese), il capo delle finanze Christian Rathgeb ha iniziato a spiegare la posizione nell’ambito di GrFlex, la procedura per garantire a lungo termine l’equilibrio di bilancio nel Cantone tramite un programma di risparmio, che è stata recentemente modificata dal Governo a seguito di pressioni provenute da PS e PDC.

Pontresina, martedì 11 giugno, ore 17 – abbandono prima della fine dei lavori pomeridiani il palazzo dei congressi «Rondo» con sensazioni alterne. Ricordo di aver partecipato, verso la fine degli anni ’80, a una sessione parlamentare nella sala del Gran Consiglio di Coira e di avere avuto già allora simili impressioni. Una prima sensazione è sicuramente quella di un senso di inadeguatezza di fronte alla complessità della materia. Una seconda riguarda invece aspetti più secondari alla politica, come quelli afferenti alla retorica e alla teatralità presenti però anche in altri ambiti della vita. Una terza impressione, forse più personale, riguarda infine un non meglio esprimibile senso di disagio linguistico nei confronti della maggioranza dei parlamentari, di come – nonostante si faccia un gran parlare di plurilinguismo – a romancio e italiano non sia concesso quel ruolo che spetterebbe loro. E tutto ciò malgrado la sessione parlamentare avvenga in un comune vicino a casa nostra, ancora molto legato al suo bilinguismo storico (tedesco/romancio), perlomeno a livello scolastico e nelle sue insegne ufficiali. 


Achille Pola

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