Alessandro Della Vedova, non dimenticare i più deboli

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Della Vedova a Poschiavo durante i festeggiamenti per l'investitura a presidente del Gran Consiglio

Aprendo la sessione di dicembre del Gran consiglio retico il Primo cittadino Alessandro Della Vedova ha rivolto un appello alle imprese del servizio pubblico, affinché non siano gli anziani e i disabili a pagare il prezzo della rivoluzione digitale.

Delle fratture sociali originate da un asimmetrico accesso alle nuove tecnologie si parla da metà anni Novanta. Oggi il tema del divario digitale (dall’inglese “digital divide” o “digital gap”) è stato portato nel Parlamento retico dal primo deputato del
Grigionitaliano eletto alla presidenza del legislativo dopo 18 anni.

Nella sua allocuzione d’apertura della sessione, la prima del periodo 2019-2020, il deputato poschiavino ha infatti attirato l’attenzione sull'”inferno” vissuto dalle fasce deboli, dagli anziani o dai portatori di handicap, nell’era della rivoluzione digitale: “Le voci di chi chiede la banda larga estesa a tutto il territorio possono scontrarsi con i drammatici appelli di chi invece, non disponendo di un computer, o non potendo contare sulla necessaria mobilità, rimane inesorabilmente indietro”.

Della Vedova ha paventato il rischio di una divisione della società in cittadini di prima e seconda categoria, facendo qualche esempio: da chi non è in grado di alzarsi dal letto per ritirare raccomandate e pacchi, a chi non usa l’e-banking, a chi ha rinunciato a prendere l’aereo o il treno non avendo imparato a usare il computer.

Dicendosi preoccupato per la scarsa comprensione e sensibilità verso questi temi, in un contesto in cui prevalgono “logiche di bilancio” e in cui le misure di risparmio a livello statale si fanno “sempre più insistenti” per “compensare le mancate entrate dovute alle recenti riforme fiscali”, il Primo cittadino grigionese ha dunque chiesto un “segno di civiltà” ai colleghi parlamentari. Ciò “qualificherà la nostra azione politica”, in merito “alle trasformazioni” che potrebbero segnare il futuro del servizio pubblico, “Posta e trasporti pubblici in primis”.