I funzionari del Cantone al capezzale della Regione Val Poschiavo

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I funzionari del Cantone al capezzale della Regione Val Poschiavo

Presentazioni ineccepibili e alcune critiche del pubblico. Ma dove sono le idee?

Queste ed altre teorie più o meno fondate sono uscite venerdì sera al Rio dalle bocche dei relatori al tavolo e dei numerosi partecianti alla serata dedicata all’10.

- I Sciuri da Coira ian propi parlù ben. –

Ma cosa ci hanno detto in quelle due orette di conferenza? Ci hanno spiegato bene la situazione economica attuale: a livello federale, cantonale e regionale; ci hanno ricordato che i nostri vicini sono da anni in forte crescita e che la Svizzera verde sta marciando sul posto. Così il nostro presidente del Governo Klaus Huber. Poi ci hanno rispiegato con molta precisione tutte le possibilità e tutte le modalità per far capo ai sostegni finanziari volti a sostenere le iniziative di sviluppo regionale. Bene, si ringrazia per la buona e concreta disponibilità manifestata dai funzionari cantonali, la quale – lo posso assicurare personalmente – si rivela sempre come tale.

Ci hanno poi raccontato dei recenti eventi, della costruzione dell’Albergo Kenpinski a St. Moritz, dove poche se non inesistenti sono state le commesse realizzate dalle aziende regionali, e delle probabili irregolarità registrate, come il lavoro sottopagato, notturno o domenicale, che ha contribuito a sbarazzare la concorrenza delle nostre aziende locali forse troppo legate a certi principi etici. Lo zuccherino finale? Che le nostre aziende non attraccano praticamente ancora su lidi lombardi, a causa delle difficoltà burocratiche, del presunto ostruzionismo dei nostri vicini o dei prezzi non concorrenziali.

La parola infine al pubblico, che ha lodato le autorità per la serata da tempo desiderata e proposta, che le ha criticate per la situazione economica venutasi a creare negli ultimi anni. Una voce interessante, forse imprevista, ha sostenuto che il futuro sta nel ‘globale’ (la Cina) e non nel glocale (l’ideale e opportuna combinazione fra globale e locale), ma ha affermato soprattutto come la formazione professionale debba essere considerata come un investimento e non un costo per lo sviluppo futuro della nostra regione. Abbiamo dunque pianto insieme, ancora una volta, per l’ennesima volta. Ma nessuno ci ha asciugato le lacrime: dobbiamo farlo da soli. Quindi in alto la testa e andiamo avanti!

Di alcuni argomenti importanti però ‘i Sciuri da Coira’ non ci hanno potuto parlare, non ce ne hanno potuto trasmettere ed insegnare le peculiarità, non ce ne hanno potuto portare dalla capitale: sono le idee innovative, la fantasia imprenditoriale e l’autoimprenditorialità, la cultura del rischio calcolato ed i suoi dintorni, la voglia di reagire con rinnovato entusiasmo.

Crediamo proprio che sia su questo terreno che la nostra regione, che la nostra popolazione valposchiavina, al di qua e al di là del Bernina, debba chinarsi nuovamente nei prossimi tempi. Forza, forse ce la faremo.

Redatto da Danilo Nussio – nussio@ecomunicare.ch