Vecchi “puntunai” e inossidabili “lavanderi”

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Vecchi “puntunai” e inossidabili “lavanderi”

L’acqua al servizio di artigiani e massaie

L’acqua ha da sempre costituito un bene prezioso per la Val Poschiavo. Il Borgo di Poschiavo si era dotato di un sistema idrico fin dai tempi antichi. Già negli Statuti del 1550 (una traduzione della versione latina risalente al 1388) si faceva riferimento alla possibilità di convogliare l’acqua del fiume Poschiavino in appositi canali che ne permettessero lo sfruttamento da parte soprattutto dei proprietari dei mulini e di altri artigiani: è così che sono stati costruiti i due “puntunai” di Poschiavo. L’acqua indirizzata nelle gore serviva ad azionare macine, seghe, utensili di ogni tipo, ad alimentare fontane, ma veniva anche utilizzata dalle lavandaie per fare il bucato: mucchi di biancheria da insaponare e sciaquare accovacciate ai bordi dei canali, chiacchierando con le altre massaie e imprecando, a volte, contro chi più a monte sporcava l’acqua! Una realtà ormai scomparsa, ma immortalata su alcune vecchie fotografie conservate nell’archivio del signor Luigi Gisep e brevemente commentate per i lettori del Bernina nella sezione

Redatto da Alessandra Jochum-Siccardi – jochum.siccardi@sunrise.ch