Cos’é il radon?
Molte abitazioni nella Svizzera sudorientale sono particolarmente esposte ai rischi del radon. Attraverso punti non ermeticamente isolati delle fondamenta gli atomi di radon possono penetrare nelle abitazioni dove, nei luoghi chiusi, la concentrazione può diventare talmente alta da avere conseguenze negative sulla salute.
In scuro le zone più esposte al rischio radon
Come si forma il radon
Il radon è un gas nobile naturale presente nel terreno che si forma durante la disintegrazione del radio. Atomi di radon non si legano e perciò possono propagarsi liberamente nel terreno sotto forma di gas. Gli atomi sono le particelle base della terra, dell’acqua, dell’aria e degli esseri viventi. La maggior parte di essi si sono formati parecchi miliardi di anni fa e sono così stabili da resisteranno per un periodo di tempo altrettanto lungo.
Certe specie di atomi però sono instabili. Ad un tratto si trasformano senza influssi esterni in altri atomi, cambiando in questo modo la loro identità, cioè trasformandosi in un altro elemento chimico. Questa trasformazione è chiamata nel linguaggio scientifico «disintegrazione radioattiva» o semplicemente «radioattività». Gli atomi che si formano si chiamano «elementi radioattivi». Una catena di atomi che si forma grazie alla disintegrazione radioattiva continua si chiama «sequenza di disintegrazione».
Il radon si forma durante la disintegrazione radioattiva naturale del radio
L’elemento di partenza della sequenza di disintegrazione è l’uranio, un elemento presente in minime quantità dappertutto nel sottosuolo. La disintegrazione naturale dell’uranio dà luogo, tramite una serie di prodotti intermedi, al radio e successivamente al radon.
Gli atomi di radon non si legano a altri atomi. Dove è possibile essi si liberano dal loro substrato e diffondono. Possono uscire dal terreno e passare all’aria che respiriamo.
Radon: un gas naturale, ma pericoloso
Il radon è un gas naturale come l’ossigeno, l’azoto o il metano. È incolore, inodore e insapore. Non è né velenoso, né esplosivo. Ma gli atomi del radon possono disintegrarsi ulteriormente formando polonio, piombo e bismuto. I cosiddetti prodotti di derivazione sono pure radioattivi e pure presenti nell’aria. All’interno delle abitazioni essi si depositano col tempo sugli oggetti come particelle di pulviscolo oppure rimangono sospese come finissime particelle nell’aria. Durante la respirazione queste particelle possono penetrare nei polmoni e in quel caso si depositano sul tessuto polmonare irradiandolo. E ciò dopo lunghe esposizioni può causare il cancro ai polmoni.
Esistono soluzioni
Non siamo però indifesi rispetto a questo pericolo poiché il problema del radon può essere risolto! Sappiamo abbastanza del radon da poterci proteggere con successo da concentrazioni pericolose di questo gas con un impegno finanziario limitato.
L’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) ha stabilito valori operativi e valori limite per la concentrazione di radon e ha elaborato provvedimenti per abbassare la concentrazione di radon nelle abitazioni colpite. Il primo provvedimento consiste nella misurazione della concentrazione nella propria abitazione. Allo scopo il Comune di Poschiavo sta organizzando una campagna di misurazione in ogni abitazione sul fondovalle. Il 20 di novembre 2006 ci sarà una serata informativa per spiegare in dettaglio come si effettuano le misurazioni e con quali mezzi tecnici. L’intento è quello di dare la possibilità a tutti i proprietari di immobili di eseguire le misurazioni del radon nei propri edifici e verificare se la concentrazione di radon è superiore al livello di riferimento fissato.
Redatto da Livio Mengotti – livio.mengotti@picas.ch