Mascherati dallo schermo
Chiuso in camera sua, è seduto davanti al computer e chatta con il mondo intero. Si sente un dio. Fuori c’è il mondo povero di emozioni, lì invece le sensazioni gli arrivano addosso come in un fiume in piena.
La vita dei ragazzi ruota oggi anche attorno al mondo virtuale offerto loro gratuitamente dalla rete delle reti. Lì lui è un re solitario.
La porta chiusa a chiave dietro di sé, viaggia a byte, a chilobyte e si lascia trascinare dalla corrente. Se è un buon nuotatore saprà evitare le insidie che si nascondono sotto la superficie tranquilla, se invece in acqua è male in arnese rischia di essere mangiato da qualche pescecane affamato.
Il pescecane nel mare delle informazioni e della virtualità è il malintenzionato di turno che sfrutta le chat-room per contattare potenziali vittime e molestarle.
Da tempo la polizia ha individuato questa minaccia e ha promosso una campagna di sensibilizzazione incentrata su questo argomento di scottante attualità.
Venerdì scorso, 11 aprile 2008, in occasione di due momenti distinti: il primo destinato agli allievi delle terze superiori di Poschiavo e il secondo alla popolazione valligiana, la Polizia cantonale dei Grigioni, rappresentata da Livio Isepponi, commissario presso il Centro di polizia giudiziaria in Mesolcina e Marcel Soler, poliziotto attivo in valle, coadiuvata dal tecnico informatico della SUPSI, Alessandro Trivilini, ha fornito informazioni utili su come tutelarsi efficacemente dai pericoli presenti in rete.
Sono convinto che questa può essere una strada da seguire per gestire intelligentemente il tempo libero dei ragazzi, impedendo loro di diventare dei solitari combattenti contro chissà quale diavoleria informatica.
A questo indirizzo trovate informazioni interessanti sull’argomento:
– https://www.ti.ch/can/E-Gov/temi/bambini/pubblicazioni.htm
Redatto da Luca Beti – luca.beti@bluewin.ch