… e se non é rosa e non é amore?
Gli scolari delle terze superiori della Valle di Poschiavo (sede di Santa Maria) sono andati in scena il fine settimana scorso con uno spettacolo ricco di emozioni forti dal titolo ”Le rose del ricordo”.
Proiettata su un enorme telo bianco che funge da quinta, una grande conchiglia vuota, bianca e nera, con un ornamento a spirale fa da sfondo ad una scena iniziale, simbolo di energia vitale, di morte, di vita, di casa un
tempo abitata e poi abbandonata… Un gruppo di donne velate di bianco cammina lentamente in cerchio. È un movimento regolare e continuo: vado, mi copro, perdo il velo e mi riscopro e infine andando mi ricopro. E dopo
questo andare regolare di donne velate arriva una regina madre che con una significativa ninna nanna culla il suo principe. Ma un narratore annuncia la morte del Re e la Regina rimane sola col suo bambino da crescere.
Altre donne velate, questa volta di nero, piangono tutte lo stesso uomo, marito, amico, compagno, amante. Maramao perchè sei morto? C’è gioia, c’è dolore, c’è nero, c’è bianco, e poi c’è la regina moglie che racconta
l’amore vissuto, quello vero, fatto di momenti sereni, momenti tristi e tante ore di densi silenzi… ed è subito sera e la regina si ritrova invecchiata col figlio grande pronto a partire per un lungo viaggio, alla
ricerca della propria vita, di una rosa particolare, forse quella della pace, forse quella dell’amore.
Bravi a quelli sul palco, a quelli dietro il palco e a quelli che il palco lo hanno costruito, a quelli invece che l’hanno allestito, agli insegnanti che hanno aiutato e al regista Valerio Maffioletti che con bravura, genialità, freschezza d’animo e tanto amore è riuscito a prendere per mano tutti i ragazzi aiutandoli a crescere ancora un po’!
Cari raga, adesso la responsabilità è vostra, dovete solo scegliere la strada e i compagni giusti e occhio ai serpenti!!!*
Le foto pubblicate ci sono state gentilmente concesse da “Il Grigione Italiano”
Redatto da Luciana Albertini Nussio – luci.albenus@bluemail.ch