Vogliamo veramente dare in mano la nostra Valle alla Repower?

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Vogliamo veramente dare in mano la nostra Valle alla Repower?

Per il gruppo “Assieme per Domani” moderano il forum:

La Giunta Comunale ha approvato il messaggio ”Lago Bianco» all’unanimità  e i giochi per la Repower sembrano ormai fatti.
Manca però ancora il via libera da parte della popolazione. Ora dunque, la decisione spetta a noi!

La Giunta Comunale ha approvato il messaggio «Lago Bianco» all’unanimità e i giochi per la Repower sembrano ormai fatti.
Manca però ancora il via libera da parte della popolazione. Ora dunque, la decisione spetta a noi!

Sono ormai anni che la Repower, la nostra ex ditta «di casa » e ora multinazionale guidata da interessi economici e non certo dall’amore per la Valle, sta progettando la realizzazione di un nuovo impianto per lo sfruttamento totale delle acque in Valposchiavo. La prima versione del progetto, che risale al ’95, è stata bloccata dal ricorso di alcune associazioni ambientaliste. In casa Repower si è quindi lavorato più o meno segretamente ad un progetto diverso, definito dalla stampa “epocale”, che è stato presentato alla popolazione meno di un anno fa. Ora ce lo troviamo in mano, incartato in una bella carta da regalo con tanto di fiocco luccicante. Ci è stato spiegato nella sua componente tecnica da parte dei promotori, e nella sua importanza economica da parte dei nostri rappresentanti politici. La sua accettazione è data pressoché per scontata.

Nelle ultime settimane però, si sono pian piano cominciate a sentire alcune voci di disappunto, alcune critiche, emerse da persone che si sono soffermate a riflettere e che hanno avuto il coraggio di porsi delle domande…

  • La nostra valle ha effettivamente bisogno di un simile progetto, e dei tanto celebrati vantaggi che ci porterebbe?

  • Ci rendiamo veramente conto di ciò che ci aspetta in futuro se il progetto verrà realizzato? O ce ne renderemo conto fra due, cinque, fra dieci anni ?

  • Sarà davvero idilliaca la vista dall’alto di un lago diviso in tre, con tre diverse tonalità, un lago che si alza e si abbassa costantemente fino a 5 metri in poco tempo, durante tutto l’anno?

  • La rivitalizzazione del Poschiavino e lo sgombero delle rive del lago in zona Li Geri, misure di compensazione proposta dalla Repower, non sono in fondo progetti che potrebbero comunque venir realizzati, in un futuro, senza per questo essere accompagnati da un megacantiere di dieci anni?

  • È eticamente accettabile consentire la costruzione di un impianto che si spaccia per ecologico ma che basa il suo funzionamento sullo sfruttamento di energie perlomeno “discutibili”, fra le quali il carbone e l’energia atomica?

  • Le associazioni ambientaliste hanno accettato il progetto. Ma è una garanzia? Non lo avranno semplicemente accettato perché è un po’ meno peggio della versione precedente?

  • Siamo veramente disposti a svendere la nostra natura, la bellezza del nostro paesaggio e la vivibilità dei nostri paesi per ottenere in cambio alcuni kilowatt di corrente elettrica gratuita? Ed inoltre, questa « corrente gratuita « è veramente gratis?

  • La nuova concessione vincolerebbe in un qualche modo la Repower a mantenere la sede centrale a Poschiavo? E se la politica di espansione sfrenata di Repower dovesse metter in crisi l’azienda di casa nostra?

  • Cosa succederebbe, in fondo, se la Repower come risposta dalla popolazione ricevesse un NO?

  • Gli impieghi presso la Repower non sono l’unica risorsa della nostra valle. Abbiamo tanti altri settori che garantiscono delle entrate ed evitano lo spopolamento dei nostri paesi. Il turismo ad esempio. Cosa ne sarà di esso, quando, dopo i dieci anni di “presunta manna fatta” grazie agli ingenieri e ai tecnici conversi a Poschiavo per seguire il cantuere, ci ritroveremo in una valle che ha perso il suo rinomato valore come meta turistica?

  • Quali prestazioni ha da offrirci la Repower, oltre ai soldi? È sufficiente una ricompensa economica, per noi che sacrifichiamo il nostro sublime spazio vitale? Quali altri offerte ci potrebbe offrire un partner come la Repower? Quali ulteriori vantaggi potrebbe portare il progetto alla Valle ?

  • Il progetto in questione è di dimensioni enormi e – oltre ai gravi scompensi in fase di realizzazione -, lascerà segni indelebili in molti posti della valle (strade esagerate in montagna, piazzali di lavoro smisurati, tagli di boschi visibili per decenni, depositi di materiale). Repower ci ha lasciato meno di un anno per informarci, per fare delle proposte, per riflettere e capire seriamente le conseguenze del progetto. È stato un tempo sufficiente per la popolazione?

  • Quanto sono lunghi dieci anni? Quante estati sono? Quanti pomeriggi a monte ad ammirare lo spettacolo del nostro bel lago? Quante passeggiate in prateria la domenica pomeriggio? Quanti pesci pescati? Quanta calma e silenzio per gli abitanti di Le Prese e Mirlagao? Quanti giri del lago? Quante stramangiadi? Quante feste campestri al lago? Quante strade libere da camion e mezzi carichi di materiale?

  • Abbiamo il diritto di rovinare il patrimonio che i nostri avi hanno rispettato e conservato per noi? Abbiamo il diritto di negare tale bellezza alle nostre future generazioni?

Tempo di riflettere su questi e altri interrogativi non ne rimane molto. I dadi però non sono ancora tratti e la discussione è ora più che mai aperta. La risposta ora spetta solo a noi! Tu che futuro vuoi per te e per la tua Valle?

Redatto da Madleina Raselli – madleina88@hotmail.com