“M13 non deve uccidere per vivere”

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Serata informativa sull’orso in Valposchiavo
Della Vedova: “Al momento dobbiamo conviverci. Ma rifiuto di assumere costi.” – Plozza:“Forse è passato già lo scorso anno dalla Valposchiavo e nei prossimi anni ne potrebbero arrivare ancora.” Leggi anche i risultati del SONDAGGIO.

Non c’è casa, piazza, bar o ufficio in cui non se ne parli. E infatti la sala dell’Albergo Croce Bianca di Poschiavo questa sera straripava di persone. Tutte venute al momento informativo sull’orso in Valposchiavo, incentrato sulla protezione delle mucche, delle pecore e delle api. Forte la presenza del mondo contadino, presenti anche la TV e la radio della Svizzera italiana.

“M13 non ha bisogno di uccidere per vivere, l’orso si nutre anche di erba e frutta.” Arturo Plozza, guardiano della selvaggina in Valposchiavo ha preso per primo la parola. Dopo una breve introduzione sul comportamento del grande predatore, Plozza è entrato nel vivo della cosa: “L’orso è un animale protetto. Può essere abbattuto soltanto se viene classificato come pericoloso.” E per essere ritenuto tale, legge federale alla mano, deve aver messo in pericolo o ucciso una persona.



Punto questo, accolto con un applauso velato d’ironia dal folto pubblico. Applauso che sembra confermare il risultato emerso dal sondaggio che IL BERNINA ha lanciato lo scorso sabato. Il 48% dei 325 votanti vuole allontanare l’orso dalla Valposchiavo, il 20% lo vorrebbe addirittura morto, mentre il restante 32% si schiera per la sua presenza. A difesa di M13 va detto che in questo primo mese di permanenza sul territorio valposchiavino non ha ancora messo in pericolo delle persone. “Finora il nostro orso, mi sia concesso di chiamarlo così, ha predato 18 pecore, cosa del tutto normale. Altri danni gravi non ne ha fatti”, così Plozza.

Già troppi però per molti contadini. Otmaro Beti lo ha detto chiaramente: “L’orso ci crea troppe difficoltà.” Parole condivise da diversi agricoltori e allevatori, che hanno lamentato la situazione di pericolo delle proprie greggi. A provare a rassicurarli ci ha pensato Daniel Mettler della “coordinazione nazionale per la protezione dai grossi predatori”, che ha spiegato quali misure, si pensi alle recinzioni, possono contrastare l’istinto di M13.

Daniel Mettler; oltre a lui era presente il veterinario cantonale Hanimann.


Misure interessanti non solo per il presente ma anche per il futuro, perché come dice Plozza: “La questione dell’orso in Valposchiavo non si ferma a M13. Nei prossimi anni potrebbero arrivarne degli altri dalla vicina Italia.” Il territorio valposchiavino si presta infatti molto bene alla vita dei giovani esemplari maschi nella loro fase di dispersione.

Al termine delle relazioni di Plozza e Mettler si è aperta una discussione intensa, moderata dal consulente agrario Carlo Mengotti, che ha visto gente contrariata lasciare la sala anzitempo e sollevarsi la domanda della convivenza fra uomo e orso. Una convivenza che al momento sembra inevitabile, come si evince dalle parole di Alessandro Della Vedova: “Cambiare una legge federale richiede tempo. Al momento dobbiamo convivere con l’orso.” Ma il Podestà di Poschiavo, che ha annunciato un altro momento informativo pubblico, ha voluto sottolineare anche altri due punti: “Il nostro comune si sta chinando sulla questione dell’orso.” E infine: “Di sicuro faremo di tutto per non assumere i costi causati dall’animale.”

Dopo più di tre ore si è chiusa la serata. Il tema è però tutt’altro che esaurito.