Progetto Life Arctos

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Possibili soluzioni per contrastare le incursioni del plantigrade
Nell’ambito della rassegna AlpWeek 2012, giovedì 6 settembre 2012, presso le scuole professionali, si è svolta la conferenza “Orso bruno – una possibile coesistenza”.

Elisabetta Rossi (Regione Lombardia) ha presentato il “Progetto Life Arctos” che riguarda la conservazione dell’orso bruno e prevede azioni coordinate sia per le Alpi sia per gli Appennini.

Questo è il primo progetto di conservazione dell’orso bruno a livello nazionale in Italia, un programma di ampio respiro con la partecipazione di diversi partners e con una copertura di quasi tutto l’arco alpino per la zona italiana.

Elisabetta Rossi (Regione Lombardia) e Mauro Belardi (WWF Italia)

I finanziamenti derivano dalla Commissione Europea che mette a disposizione dei fondi specifici per sovvenzionare dei progetti sulla conservazione della natura e della biodiversità.

Un’idea del progetto è di sperimentare, grazie anche al confronto con gli allevatori, delle pratiche zootecniche che possano essere utilizzate in futuro per aumentare l’accettazione sociale.

Mauro Belardi (WWF Italia) ha fornito spiegazioni sulla biologia e il comportamento dell’orso, ma anche la gestione dei danni e le possibili soluzioni.

Belardi afferma “dove ci sono degli orsi, ci sono sempre dei danni e non saremo mai in grado di ridurli a zero”. L’orso può creare dei danni agli apiari e al gregge tipicamente ovi-caprino, raramente invece alle coltivazioni. Belardi continua affermando che “più il gregge è piccolo, più la situazione è delicata, mentre spesso i professionisti mettono in atto delle misure di prevenzione.”

Le soluzioni attuabili sono le recinzioni elettrificate ad alto potenziale. Il Progetto Life Arctos prevede di donare agli allevatori delle recinzioni in modo tale da ridurre le incursioni del plantigrade. Infatti, questa soluzione elimina del tutto il problema di danneggiamento degli apiari. Per quanto riguarda gli allevamenti, la strada è ancora lunga e non sempre si trovano tecniche adeguate per ogni tipo di situazione. L’ideale consiste in una recinzione interna non elettrificata e una recinzione esterna elettrificata. Nel caso specifico dei pastori nomadi, si stanno sperimentando dei recinti che si montano rapidamente e sono molto leggeri, adatti agli spostamenti.

Il numeroso pubblico presente in sala

 


 

Per approfondire

Su incarico del comitato organizzatore IL GRIGIONE ITALIANO e IL BERNINA fungono da partner mediatici per la Valposchiavo. Le due testate hanno deciso di unire le loro risorse e di coprire in collaborazione l’importante evento.