La loro presenza è stata segnalata da un cittadino privato
(di P. Pola)
La Valposchiavo e i valichi del sud dei Grigioni potrebbero presto diventare una via privilegiata per il transito d’immigrati verso nord. Lo riferisce il Consigliere Federale Ueli Maurer in un’intervita all’emittente SRF. Intanto, lo scorso fine settimana, sono arrivati i primi profughi anche in Valposchiavo.
Stando alle ultime dichiarazioni del Consigliere federale Ueli Maurer pare che, tra le vie privilegiate dai profughi per raggiungere o attraversare la Svizzera, ci sia ora anche il passaggio attraverso le frontiere del Sud dei Grigioni. Lo ha riferito lo stesso Capo del dipartimento federale delle finanze, responsabile anche del Corpo delle Guardie di confine, in un’intervista rilasciata alla SRF, in cui fa proprio riferimento ad un possibile aumento nei prossimi giorni degli arrivi in Valposchiavo e Val Monastero: “I passatori stanno sondando se, dalle parti dei Grigioni, possa andar meglio che da Chiasso”.
Negli ultimi tempi, dalla frontiera di Chiasso e lungo la via che da Domodossola porta a Briga, si stanno verificando passaggi quasi da record di rifugiati, sottolinea ancora Ueli Maurer, il quale aggiunge che, in quelle zone, si rende sempre più necessario istituire un servizio di sorveglianza sull’arco delle 24 ore. Tendenzialmente pare che ora i clandestini prediligano le ore notturne per il passaggio attraverso le frontiere.
Intanto, un primo assaggio di entrate clandestine si è verificato la notte tra venerdì 11 e sabato 12 giugno 2016 anche in Valposchiavo. Verso le due del mattino, 13 cittadini eritrei e uno proveniente dal Togo, fra i quali anche donne e bambini, sono stati fermati dalle forze dell’ordine mentre procedevano a piedi in direzione nord. La notizia è stata confermata dal Capo del servizio informazioni del Comando Regione guardie di Confine III, Martin Tschirren, il quale ha aggiunto che i profughi sono stati avvistati da un cittadino privato, che ha subito avvertito la polizia.
Dopo aver ricevuto alloggio in valle, i rifugiati sono stati registrati secondo le procedure vigenti e quindi trasportati al Centro federale per richiedenti l’asilo di Altstätten durante il sabato pomeriggio. Alla domanda se bisogna ora attendersi un aumento importante del flusso di profughi attraverso le nostre frontiere, Tschirren risponde che è veramente molto difficile azzardare pronostici in quanto, allo stato attuale, mancano veri e propri riferimenti su cui potersi basare. “Il caso dello scorso fine settimana si tratta finora del solo e unico registrato in questo periodo in Valposchiavo”, tiene infine a precisare Martin Tschirren.
Stando sempre a quanto dichiarato da Ueli Maurer nella medesima intervista all’emittente SRF, la situazione attuale a sud delle Alpi risulta comunque essere ancora assolutamente sostenibile per il Corpo Guardie di confine. Voci secondo le quali sarebbe pronto l’intervento dell’esercito ai confini, per affrontare l’emergenza profughi, vengono categoricamente smentite dal Consigliere federale : “Finché i flussi rimarranno entro questi limiti, e ci si attiene ai trattati di Schengen, non vedo nessuna necessità di evocare l’intervento dell’esercito”.
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