“Frammenti”, recitare se stessi nel palcoscenico della vita

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Gli attori dell’Incontro protagonisti di uno spettacolo avvincente, diretto dal regista Flavio Stoppini (di P. Pola)
La Compagnia teatrale l’Incontro, diretta dal regista Flavio Stoppini, ha regalato momenti d’intensa emozione negli spettacoli andati in scena durante lo scorso fine settimana presso il Centro Tecnologico del Legno. La sala d’aspetto d’una vecchia stazione ferroviaria si trasforma in metafora del destino, crocevia di storie e di persone le cui esperienze si trasformano in lezioni di vita d’una profonda intensità. Guarda i video e la galleria fotografica

 

Una vecchia sala d’aspetto, punto d’incontro di molte vite i cui percorsi s’intrecciano in una moltitudine di storie non tutte a lieto fine, specchio di esistenze, come tante, spesso accompagnate da sofferenze interiori che divorano il proprio essere, ma che all’occorrenza sono anche capaci di riscattarsi, trasformando il destino, all’apparenza non clemente, in una ripartenza con nuove opportunità da cogliere.

“Frammenti” è un copione non scritto, frutto della spontanea realtà che circonda i protagonisti e li trasforma in attori veri, capaci di recitare se stessi nel palcoscenico della vita. Ecco così incontrarsi le situazioni più disparate che nascono dal profondo dei propri percorsi esistenziali, crocevia di sogni, ricordi, desideri e turbamenti raccontati nella più manifesta semplicità.

“Frammenti” è l’improbabile tour in bicicletta di Ruggero, un viaggio virtuale che lo porta a visitare mezza Europa attraverso un percorso dall’itinerario inverosimile ma per lui reale, un racconto fantastico, semplice e accattivante, vera espressione di un’esistenza che vuol trasparire libera e senza vincoli di sorta.

“Frammenti” è anche Annibale che, con grazia e bravura, in tono sommesso ma sicuro, inizia a recitare i versi del Carducci nel famoso “San Martino”, reminiscenza di trascorsi scolastici indelebilmente scolpiti nella sua memoria, custoditi nel ventre dei ricordi e soavemente liberati per la gioia sua e degli attenti ascoltatori: “La nebbia agli irti colli piovigginando sale e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar. Ma per le vie del borgo, dal ribollir de tini” … Un’emozione che ci prende per mano e ci trasporta dentro i suoi ricordi, che poi ci accorgiamo essere anche i nostri.

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“Frammenti” è anche Eliana, che racconta senza indugi il passaggio attraverso il tunnel buio d’una malattia che le sconvolge la vita, privandola anche della luce; un girone infernale, apparentemente senza uscita. Un destino che pare segnato ma che, lentamente, con coraggio, riesce a ribaltare fino a quando il buio non la divora più e, d’improvviso, torna ad intravvedere all’orizzonte la luce della speranza, che da fievole diventa sempre più chiara e luminosa.

“Frammenti” sono anche tutti gli altri, Nuria, Anita, Bruna, Monica, Debora, Patrizia, Giannina, Daniele, Peter e Klara che, nella loro spontaneità, pongono il tema di un “diverso” che non esiste, un “diverso” che, semmai, si contraddistingue solamente nella sensibilità molto più viva e presente nei frammenti di vita che scorrono sul palcoscenico, davanti agli occhi attoniti di noi spettatori che, di quella sensibilità, siamo invece troppo spesso immuni.

Grazie allora a tutti voi per questo indimenticabile e coinvolgente momento di riflessione, grazie a Josy e a tutto il team dell’Incontro per aver voluto farci capire, attraverso il teatro, il “diverso” che spesso ci ostiniamo a non voler comprendere. “Frammenti”, brillantemente messo in scena da Flavio Stoppini, con la partecipazione dell’attrice Chiara Balsarini, ci ha illuminati e, come per incanto, ha saputo abbattere anche quest’ultimo diaframma che, nell’immaginario collettivo, esiste fra “diverso e normale”.