È festa quasi tutto l’anno in riva al lago

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Una serata “On the Ice” (di L. Beti)
Lunedì sera, giorno di santo Stefano, la pista di ghiaccio al lago si è vestita di mille colori e si è trasformata in “balera” per danzare su lamine d’acciaio. E motivi di festeggiare ce n’erano molti. 

 

Partiamo da quell’abbraccio di fine partita, finita sul 10 a 1 per i giocatori dell’HCP. È stata una partita senza storia, almeno questa è l’impressione che ha avuto chi scrive: un profano del gioco più veloce del mondo. Un 10 a 1 senza storia, appunto, perché i nostri non sono mai andati in affanno, insaccando il disco a scadenze regolari nella porta avversaria. Si sono viste precise trame di gioco, un bel pattinaggio – che fino a una decina di anni fa era un’abilità rara in valle – e qualche pregevole parata plastica.


È stato un derby un po’ anomalo, senza emozioni. E quelle poche che potevano nascere sul campo, venivano subito smorzate dalla coppia arbitrale, fin troppo severa e puntigliosa. È stata una conduzione di partita che ha penalizzato soprattutto i bregagliotti, che volevano forse giocarsela, se non sul livello del gioco, almeno su quello del fisico. Invece si sono spesso ritrovati a giostrare in inferiorità numerica. E al sessantesimo, l’ammucchiata finale è dei giocatori dell’HCP, una compagine giovane e talentuosa che accompagna questo 2016 ormai al tramonto dalla vetta della classifica del gruppo 2 del campionato di terza divisione. E allora un motivo per festeggiare all’indomani del santo Natale c’era. Ma non era l’unico.

 

Ritorniamo allora sul campo di ghiaccio, tra il primo e il secondo tempo. Vestite di rosso vermiglio, una ventina di pattinatrici hanno presentato alcuni passi di danza. Certo, non abbiamo assistito a piroette, a salti Flip o Axel. È stata però un’esibizione pulita, di tutto rispetto di alcune bambine e ragazze che stanno imparando con entusiasmo i primi rudimenti del pattinaggio artistico. Ma è stata soprattutto l’ennesima dimostrazione del successo di un progetto, quello iniziato con la costruzione di una pista di ghiaccio artificiale in valle di Poschiavo e che si perpetua con l’assidua presenza giornaliera di centinaia di pattinatori sulla pista in riva al lago. E allora un motivo per festeggiare all’indomani del santo Natale c’era. Ma non era l’unico.

 

Guarda il video di Natalia Crameri

 

 

Andiamo infine nel tendone, sferzato da folate di vento. Allestito a fianco dello spogliatoio della pista, ha accolto giovani e vecchie glorie dell’HCP, i cugini bregagliotti, ma anche i valposchiavini della diaspora ritornati tra le corone di montagne amiche per trascorrere le festività tra amici e parenti. Ed è lì nel tendone che si è consumata la festa, tra qualche bicchiere di birra, una salsiccia trangugiata prima che si trasformasse in ghiacciolo e alcuni incerti passi di danza.

Foto di Natalia Crameri

 

All’alba, le cime indorate dai primi raggi del sole hanno accompagnato a casa gli ultimi indomiti nottambuli. La festa era finita, almeno per alcune ore. Di sera, le luci sono ritornate a illuminare il campo di ghiaccio e il sordo colpo del disco contro le balaustre ci ha ricordato che la festa continuava. Quella che si consuma ogni giorno sulla pista in riva al lago alla presenza di centinaia di pattinatori.

Luca Beti