Greta Fisler, musicista dell’anno

0
289

Greta, 17 anni, una chitarra in braccio e tanta voglia di cantare
Anche quest’anno IL BERNINA ha selezionato e intervistato alcuni personaggi valposchiavini che si sono distinti nel corso dell’anno. Greta Fisler, non ancora maggiorenne, chitarrista e cantante, a lei va il premio come più intonata della Valposchiavo.

 

Greta ha iniziato a studiare la chitarra classica all’età di otto anni, ma con il tempo si è avvicinata sempre più anche al canto. Fin da bambina ha capito che la musica sarebbe stata parte integrante della sua vita. Tuttora continua a portare avanti entrambe le passioni, spaziando dal genere classico al moderno.

Ci puoi fare un bilancio del tuo 2016, dal punto di vista musicale?
Quest’anno è stato abbastanza ricco a livello musicale: ho vissuto alcune esperienze che hanno veramente sviluppato fortemente la mia determinazione nel seguire questa strada e questo ha fatto nascere degli obiettivi che spero saranno presto o tardi raggiunti. Ho avuto l’opportunità di partecipare a più manifestazioni ed eventi di carattere diverso e di lavorare con persone che mi hanno davvero motivata. Certo, nulla di veramente straordinario, ma credo si inizi sempre dalle piccole cose, quindi mi piacerebbe chiamare questo 2016 una specie di “trampolino di lancio”, un punto da cui partire per migliorare sempre più.

Quali sono i tuoi propositi per il 2017?
La lista dei propositi per il prossimo anno, a livello musicale, è abbastanza lunga. Alcuni sono abbastanza “facili” da raggiungere, altri, invece, forse un po’ più impegnativi. Quello più importante è probabilmente l’esame di chitarra classica del secondo livello di conservatorio: avere un obiettivo ben chiaro mi motiva moltissimo e, nonostante non sempre sia tutto semplice, questo incentivo mi carica di voglia di studiare ed impegnarmi più di quanto abbia fatto finora. Un’altra idea, che forse è più un sogno, è quella di iniziare a suonare un po’ più spesso in pubblico, cosa che veramente mi piace e mi insegna molto ogni volta. Il proposito, a livello generale, è quindi essere sempre più attiva, mettermi in gioco, e mettere in pratica ciò che ho potuto imparare in tutti questi anni, iniziando davvero a costruire qualcosa di “mio” con la musica.

Ti ritrovi nella definizione di musicista della Valposchiavo per il 2016?
Modestamente, ammetto di essere abbastanza soddisfatta dei piccoli traguardi raggiunti durante quest’anno. Ci sono certamente dei punti su cui continuare a lavorare, ma in fondo è anche grazie a queste lacune che ci si impegna maggiormente, cercando costantemente di migliorare. Poter dire di essere soddisfatta non è riferito soltanto ai risultati ottenuti, ma anche al lavoro “dietro le quinte”. Credo che in fondo non importi molto il punto d’arrivo, che si allontana sempre più man mano che si avanza, bensì il percorso stesso e l’impegno che ci si mette per fare ogni volta un ulteriore passo avanti.


A cura di Matilde Bontognali