Fusioni (aggregazioni di comuni): prevalgono gli svantaggi

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Ciò che è ormai notorio da tempo: da svariate verifiche di fusioni comunali (non soltanto nel Canton Grigioni, ma  in Svizzera) si giunge sempre più alla constatazione/conclusione che gli elementi negativi prodotti da queste fusioni  siano ben più rilevanti di quelli positivi.

L’opinione di Plinio Pianta

Ora la stampa cantonale grigionese (cfr. p.es. BT 28.12.2016 e altri….), ha pubblicato il risultato scientifico di uno studio/ricerca dell’Università di San Gallo in materia di fusioni di Comuni analizzando le esperienze e i risultati di ben 160 fusioni in tutta la Svizzera fra il 2001 e  il 2014  confrontando i dati con la situazione, lo stato e  i numeri-base di altrettanti  Comuni analoghi che invece non hanno fusionato.

Un plauso alla neoeletta prima cittadina del Comune di Poschiavo, sig.a Gabriela Menghini-Inauen che dalle colonne del bernina-online (del 09.01.2017) conferma di aver preso atto di  questo studio.

In tale studio vien chiaramente confermato che la fusione di Comuni non soltanto non apporta vantaggi finanziari (malgrado gli importanti contributi elargiti dai Cantoni ai Comuni fusionanti !), ma anche a lungo andare, nemmeno dei vantaggi a livello di qualità o tenore di vita e nemmeno  a livello organizzativo, fiscale ecc.
Così succede infatti che magari contributi  finanziari cantonali milionari risveglino regolarmente in tali Comuni fusionanti dell’euforia con altrettante manie di grandezza pensando di dover così realizzare qualche MEGAPROGETTO CHE POI SAREBBE L’ORGOGLIO  E IL VIATICO MAGICO PER IL NUOVO COMUNE FUSIONATO  E CHE CREEREBBE UN CERTO NUOVO SPIRITO D’INSIEME/ DI UNIONE FRA TUTTI GLI ABITANTI/CITTADINI DEI DIVERSI COMUNI FUSIONATI…!

Purtroppo quando appunto tale contributo cantonale è stato speso nelle casse dei pochi che avevano fiutato l’affare/il business ( e magari si è poi aggiunto anche ulteriore debito), ecco che l’euforia dei cittadini si dissolve ben presto, rimanendo unicamente l’amaro in bocca per tutte le megavisioni e facili entusiasmi rivelatisi semplici bolle di sapone e chimere, illusioni che, ovviamente, non fanno poi altro che esasperare e irrigidire ancor più le diverse fazioni e gruppi di cittadini e creare, di regola, ulteriore astio e disinteresse per la causa pubblica e .. a lungo andare semmai maggiore astensionismo e assenteismo di quanto già esisteva prima della fusione!….altro che maggior entusiasmo per la cosa pubblica!
LA ‘FUSIONITIS’ E’ STATA COMUNQUE IL FRUTTO DELLA MENTALITA’ DI MODA MEGALOMANE/UTOPICA DEGLI ULTIMI DECENNI E ORMAI SI COMINCIA AD INTRAVVEDERNE IL SUO TRAMONTO.

Negli ultimi decenni del secolo scorso si aveva infatti assistito a una teorizzazione delirante del processo di aggregare /fusionare Comuni in corporazioni sempre più vaste quale nuova ideologia astratta e panacea di tutti  i mali (così pes. infatti si pensava di creare superservizi privati e pubblici che ad un tempo sarebbero stato un freno contro il continuo spopolamento delle regioni periferiche e , allo stesso tempo, avrebbero agito da promuovimento economico, ecc.… (p.es. le proposte estreme, a noi magari  più note tramite Radio e TV di: “Città-Ticino” o le Megavisioni fra le altre della cos. “Grande Lugano”… con obiettivo di ca. 100’000 abitanti! A quest’ultima comunque si oppongono però con forza e con successo p.es. due importanti Comuni come Paradiso e Massagno!)

Fra altro la nuova ideologia astratta di aggregazioni di più Comuni veniva poi propagata quale strumento per “salvare” le sempre più indebolite strutture di democrazia comunale!

Infatti queste teorie aleggiavano negli anni ’90 p.es. nei dibattiti granconsigliari anche del Canton Grigioni. Facendo parte il sottoscritto delle relative Commissioni “Europäische Integration” / “Anpassung des schweiz. und kantonalen/GR Recht an das EWR / europäischen Recht”, cioè le proposte di possibile adattamento del nostro sistema giuridico a quello europeo per assecondare le megalomani proposte di ampliamento e rafforzamento dell’Unione Europea (fra altro si riteneva che la Svizzera ormai doveva inserirsi “quasi necessariamente” e quasi “d’urgenza” nel previsto Spazio Economico Europeo),  cosicchè,  d’obbligo, malgrado l’opposizione di gran parte di Granconsiglieri  si sarebbero dovute sacrificare tutte quelle piccole entità, cosiddette irrilevanti, comunali!

Fra altro in questo contesto parecchi Granconsiglieri delle periferie si erano anche accorti che la questione “Fusioni” era comunque assai caldeggiata da membri del Governo malgrado la pillola indigesta del discorso “integrazione europea” … si capì appunto che la questione “fusioni” era fra altro un ghiotto boccone anche per i Cantoni!…Infatti creando aggregazioni di più Comuni e diminuendone il numero, di per sé, quasi in automatico, si sarebbe allentato e affievolito il forte senso di appartenenza e di responsabilità per i propri territori,  per i propri cittadini e per la cosa pubblica.
Con ciò, ovviamente anche per i Cantoni sarebbe stato ben più facile far passare e far approvare le parole d’ordine, veri e proprio Diktat, derivanti dalle organizzazioni sovranazionali o internazionali-mondiali le quali venivano ritenute ben più avvedute e lungimiranti di piccole entità come i Comuni con i loro “complicati e lunghi” processi democratici, che il Mondo, ormai nel senso di una completa liberalizzazione dei mercati, anzi della cos. globalizzazione, non poteva più permettersi! Insomma anche negli enti pubblici, sia della Confederazione che dei Cantoni, si sarebbe dovuto poter decidere in modo rapido ed “efficiente” come p.es in un Consiglio di amministrazione di una SA!…con la motivazione?. .”che i mercati mondiali non ci aspettano”!

LE DELETERIE E DISASTROSE CONSEGUENZE DI QUESTO MODO DI PENSARE, DI QUESTA IDEOLOGIA DISUMANA DEL PURO PROFITTO LE STIAMO IN PARTE VEDENDO E VIVENDO E SUBENDO AI NOSTRI TEMPI : DOVE IL COSIDDETTO LIBERO MERCATO , ORMAI DEFINITO “ SELVAGGIO”, NON SI FERMA PIÙ AD ALCUNA REGOLA! SEMMAI “ UNICA REGOLA SENZA RITEGNO QUALSIASI” E’ IL CRITERIO IMPERANTE DEL BUSNESS E DEL PROFITTO (MEGLIO ANCORA SE SOLTANTO INDIVIDUALE), DI UN UTILITARISMO SPREGIUDICATO A DETRIMENTO DELLE MINIME CONDIZIONI BASILARI DELLA SOPRAVVIVENZA DELL’UOMO (COSICCHE’ p.es. ultimamente si è alzato un nuovo grido di allarme…quando per il busness, una persona, in qualche modo dipendente, debba esser sempre reperibile..giorno e notte senza tregua…e poi ovviamente subentrano sempre più soventi  i cos. casi di “burn-out”, del crollo totale delle resistenze fisiche e psichiche dell’umano!!).

PER QUESTO FINALMENTE, ANCHE SECONDO QUESTO STUDIO/RICERCA DELL’UNIVERSITA’ DI SAN GALLO, SI COMINCIA DI NUOVO A RENDERSI CONTO DELL’ IMPORTANZA DEI VALORI INSITI NELLE PICCOLE CELLULE DELLE NOSTRE COMUNITA’… a cominciare DAGLI EFFETTI POSITIVI DEL SENSO DI APPARTENENZA, DEL SENSO DELLA POSSIBILE PROSSIMITA’, DEL SENSO DI RESPONSABILITA’ PER SE’ E PER CHI TI STA VICINO, che p.es. pure molte prestazioni svolte nelle piccole comunità/comuni si svolgono e si possono ancora svolgere per uno slancio ideale e di volontariato di gratuità o quasi…(cosa p.es. che comunque ridimensiona di molto i costi di prestazioni, altrimenti, alle volte, insostenibili per i singoli individui o famiglie!)…

Una cosa è certa: L’AMICIZIA, LA SOLIDARIETA’, LE UNIONI FRA PERSONE E COMUNITA’ E COMUNI (cos. fusioni) NON POTRANNO MAI AVVENIRE SULLA BASE DI SOLA ECONOMIA E MERCATO E PROFITTO COME SI E’ CREDUTO DI FARE PER IL PROGETTO DELL’UE…CHE FINORA HA DIMOSTRATO SOLTANTO DI ESSERE UN PIENO FALLIMENTO!


Plinio Pianta