Lo scenario sul futuro della consegna della corrispondenza in Valposchiavo è stato reso noto ieri, 17 maggio, attraverso un comunicato stampa di La Posta dal titolo: “Rete postale del futuro – Fino a dieci punti di servizio in più nei Grigioni”.
In sintesi, La Posta garantirà 32 uffici postali sui 56 attuali nel Cantone dei Grigioni, almeno fino al 2020, data entro la quale verrà definito, in accordo con i Comuni interessati, il futuro delle strutture postali. Contemporaneamente La Posta lavorerà alla creazione di ulteriori punti di accesso “alternativi” (per clienti commerciali, punti di impostazione e di ritiro, installazione di sportelli automatici My Post 24, ecc.), fino ad un limite di 10 nuove attività.
La lista allegata al comunicato rivela il futuro delle filiali valposchiavine:
- Poschiavo – Filiale garantita fino al 2020
- Brusio – Filiale in verifica
Brusio rientra quindi, per ora, fra i 20 uffici postali non garantiti: La Posta sta verificando con cura questi casi, uno per uno, con lo scopo dichiarato di offrire il miglior servizio postale possibile in tutta la regione, evitando di chiudere strutture senza offrire valide alternative.
Un’opzione, menzionata nel comunicato, potrebbe essere la realizzazione di una filiale di paternariato, ovvero in collaborazione con un partner locale che offre la propria infrastruttura.
Secondo Syndicom, la situazione rimane comunque di allarme per i circa 80 dipendenti delle strutture minacciate da queste chiusure. Come dichiarato in un comunicato dell’Agenzia telegrafica Svizzera diramato ieri: “Le alternative che la Posta propone sono “inadeguate. La Posta ignora i segnali della politica e porta avanti lo smantellamento a gran velocità. Se la politica non interviene sarà troppo tardi”.
“Non siamo a conoscenza di nessun caso in cui un ufficio postale sotto esame non sia poi stato chiuso”, ha commentato il segretario centrale del sindacato Roland Lamprecht .
Nel tardo pomeriggio, sempre tramite comunicato ATS, dice la sua anche il direttore del Dipartimento dell’economia pubblica e socialità, Jon Domenic Parolini: “Se la Posta parla di verifiche per ogni singolo caso allora il Governo grigionese si aspetta che effettivamente ci siano delle valutazioni”. A suo avviso, “valutare” non equivale necessariamente a “chiudere”. Tuttavia, riguardo all’alto numero degli uffici postali che la Posta considera di valutare in futuro, Parolini si dice “sorpreso”.
Ivan Falcinella
Purtroppo la corsa ai forti guadagni mette in crisi la nostra società. I licenziamenti sono però armi a doppio taglio, poiché mancando il guadagno delle masse popolari, mancherà anche la forza d’acquisto, a scapito dell’industria. La poca visione futura e la brama dei “Non lungi miranti”, sta mettendo in subbuglio l’intero sistema sociale… Motto latino: “Quieta non movere”, ossia non mettere le mani in ciò che funziona.
e ci risiamo: una azienda in attivo che fa? Chiude il servizio alla popolazione. La Posta, che nasce per servire la popolazione e non per fare profitti a piu` non posso chi comunica due cose gravi per la valle ( che sempre piu` si spoglia….) : 1) Brusio la chiudono 2) Poschiavo garantita fino al 2020.
Mi chiedo ma dopo il 2020 se viene chiuso in nome della modernità anche questo ultimo edificio cosa farà il poveretto che non puo`spostarsi ad avere i suoi servizi di diritto? Ci si trova in Posta anche per incontrare gente, per parlare, per discutere, per trovare amici che magari non si incontrano spesso, e non solo per pagare conti ( io non sono proprio modernissimo poiché uso ancora il mio libretto giallo che una volta costava 2.- fr adesso ben 5.-, ma non demordo!!!!!Speriamo in bene, se vogliamo mantenere posti di lavoro e apprendistato anche in valle…