Bar Rampa, tra politica e gufate calcistiche

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La simpatica Cinzia con uno dei palloni della finale di Cardiff e un gufo

L’appuntamento con la redazione itinerante è questa volta in un locale storico di Brusio, il Bar Rampa, da oltre mezzo secolo punto d’incontro prediletto per molta gente del luogo e crocevia di tante storie raccontate o anche solo sussurrate, di discussioni, confronti o scambi d’opinioni che appartengono al tessuto sociale di un paese e contribuiscono a rendere più vivace l’elemento aggregativo dello stesso.

Il pomeriggio, particolarmente afoso, ci suggerisce di prendere posto all’esterno, sul piccolo terrazzo in legno che dà sulla strada, dove Donato, l’oste per definizione, il simpatico e affabile padrone di casa che come nessun altro conosce storie e vicissitudini del proprio locale, ci accoglie con garbo e ci porta subito delle birre fresche, per metterci a nostro agio (Coca Cola per gli astemi).

Si ferma uno “scooter”, è un cliente affezionato, fede rossonera, viscerale, ma presto scopriamo che trova più piacere nel godere delle storiche sconfitte della Juventus che delle vittorie del Milan, almeno così dice lui. Donato ci mostra uno dei palloni usati durante la recente finale di “Champions League” a Cardiff. Lo ha regalato Mario Mandzukic ad un tifoso di Brusio, panettiere di professione, allenatore per hobby, ma soprattutto incorreggibile bianconero presente alla partita e che, a sua volta, lo ha donato al Bar. Già, dimenticavo, il Bar Rampa è anche e soprattutto calcio.

Con l’arrivo di Manuela il discorso cade inevitabilmente sull’argomento “Scuola professionale di Poschiavo” e le relative discussioni provocate dall’articolo pubblicato nei media all’indomani della seduta di Giunta. “Brutta storia, – afferma la moglie del gerente, che da parecchi anni insegna presso l’istituto formativo di Poschiavo – non posso che associarmi a quanto dichiarato dal nostro direttore e confermare l’ottimo livello d’insegnamento della nostra scuola. Se si riesce a dimostrare l’impoverimento della qualità – afferma ancora Manuela – allora la stessa tendenza dovrebbe valere per tutta la Svizzera e non solo per Poschiavo, in quanto gli esami sono federali e la nostra percentuale di successo si attesta oltre la media”.

Intanto, la notizia è già rimbalzata anche sulla stampa d’oltreconfine. Un cliente mi mostra l’articolo in prima pagina su La Provincia di Sondrio di sabato: Scuola professionale di Poschiavo, i valtellinesi passano per asini”. Scuote la testa: “Queste cose non aiutano”.

Il pomeriggio scorre intanto via tra il viavai degli avventori, che cercano rifugio all’opprimente calore estivo sul terrazzo fresco e ventilato del Bar Rampa. Alcuni di loro ci guardano con occhio diffidente, hanno paura a sedersi con noi; non si sa mai, potremmo magari cogliere qualche loro battuta e pubblicarla. Meglio quindi girare al largo. Arriva anche un padre con tre bimbi al seguito. È l’ora del meritato gelato. Fa caldo anche per loro e si rallegrano dei succulenti coni confezionati con maestria dalla simpatica e graziosa Cinzia.

Un distinto signore, già in pensione, mi ricorda che il nostro giornale parla troppo poco della politica di Brusio. Mi fa notare che siamo sempre presenti alle sedute di Giunta, ma mai a quelle del Consiglio comunale di Brusio. Non è convinto che a Brusio non ci sia proprio nulla da dire o raccontare, qualche “magagna” dovrà pur esserci. Giusta e pertinente l’osservazione del nostro attento lettore. La differenza sta proprio nel fatto che le sedute di un Esecutivo si svolgono di regola con l’esclusione della stampa, a differenza delle riunioni di un Legislativo, che a Brusio è rappresentato dalle Assemblee comunali. È quindi una scelta obbligata.

Prima di congedarci non resistiamo all’idea di sottoporre ad un sondaggio la tavolata. Siamo un giornale online e ci piace fare i sondaggi. La domanda è semplice e scontata: “Sareste favorevoli ad una fusione fra i Comuni di Brusio e Poschiavo?” Scontata è pure la risposta, che si manifesta con una maggioranza bulgara. Qualcuno ci rammenta la famosa barzelletta dei tre comuni in tutto il Grigioni (Brusio, Poschiavo e il resto del Cantone). Approfondendo un po’ si percepisce il timore che a Brusio non resterebbe più nulla. Un imprenditore di Brusio, ora in pensione, che vive nel Comune di Poschiavo e dice fra l’altro di starci molto bene, afferma sorridendo che “A Poschiavo non vanno neppure d’accordo fra contrade, immaginiamo allora fra Comuni… ”.

Termina qui un’altra bella esperienza fuori porta. Come ben ricordato da Luca Beti nel proprio editoriale di qualche giorno fa, “la bettola è un microcosmo pieno di storie”. È bello poterne raccontare qualcuna di queste storie e ancora più affascinante è incontrare la gente. Ci sentiamo bene accolti e percepiamo che tutti avrebbero qualcosa da dirci, anche se molti non osano.

Il prossimo appuntamento sarà presto in una delle contrade di Poschiavo. Se volete esprimere una vostra opinione o anche solo incontrarci, non mancate.


Piero Pola