Critiche dai Grigioni per la riduzione dei canoni d’acqua

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Hanno già suscitato le prime reazioni di rabbia, nei Grigioni, i piani del Consiglio federale di ridurre i canoni d’acqua per venire incontro ai gestori di centrali idroelettriche in difficoltà. Si puniscono unilateralmente i cantoni di montagna, è il tenore delle prime critiche.

“Sono deluso”, ha detto all’ats Not Carl, presidente della comunità d’interessi dei comuni concessionari grigionesi: i Grigioni rischiano un minore introito annuale di 35 milioni di franchi (attualmente ne incassano 124). È “brutale” osservare come ora i cantoni di montagna debbano pagare lo scotto solo perché “sono l’anello più debole della catena”, ha aggiunto.

Ugualmente adirata la reazione del PPD grigionese: la prevista riduzione è una “punizione unilaterale e ingiustificata delle regioni di montagna” e colpirà duramente i comuni grigionesi, scrive il partito in un comunicato.

“Non siamo disposti ad accettare questo taglio”, afferma il suo consigliere agli Stati Stefan Engler citato nella nota. Secondo il “senatore” grigionese, bisogna dapprima stabilire con quale nuovo modello di mercato possano essere ricompensati i vantaggi della forza idrica.

Canoni d’acqua, che cosa sono? Quanto rendono?

Le acque pubbliche (fiumi, ruscelli, laghi, canali) sono di proprietà di Comuni e Cantoni e, in linea di principio, possono essere liberamente utilizzate dalla popolazione. Comuni e Cantoni possono tuttavia rilasciare delle concessioni.

Il beneficiario gode del diritto di usufruire in esclusiva di parti delle acque durante un determinato periodo di tempo, nonché di produrre e vendere energia elettrica. Quale indennizzo per questo utilizzo esclusivo, il concessionario paga un prezzo per le materia prima: il canone per i diritti d’acqua. Quest’ultimo non è né una sovvenzione né un tipo di contributo di solidarietà.

A livello nazionale, gli introiti annuali dai canoni per i diritti d’acqua di tutti i Cantoni e Comuni ammontano in media a circa 550 milioni di franchi. Circa l’84% di questi introiti viene realizzato nei principali cantoni idroelettrici (Vallese, Grigioni, Ticino, Berna, Argovia e Uri). Gli introiti vengono distribuiti in modo differenziato tra Cantone e Comuni a seconda dei Cantoni.

Questi introiti rivestono una notevole importanza soprattutto per le regioni alpine. A Uri rappresentano circa il 24% degli introiti fiscali cantonali (26 milioni), nei Grigioni circa l?8% (124), in Vallese circa il 7% (164, per Cantoni e Comuni), mentre in Ticino i canoni fruttano 55 milioni, a Berna 45 e in Argovia 49. In determinate regioni, la percentuale degli introiti rispetto agli introiti fiscali comunali è tuttavia molto più elevata.


ATS

1 COMMENTO

  1. Notizia odierna: la commissione federale per la natura e la tutela dell’ambiente, é molto allarmata! Se il consiglio federale dovesse mantenere quanto stabilito nella startegia energetica 2050 (accettata in votazione a maggio), verrebbero distrutte o rovinate molte zone naturali. Con la scusa dell’interesse nazionale verrebbero costruiti impianti idrici, eolici e fotovoltaici su territori considerati fin’ora protetti.
    Le nostre già pessime previsioni, sono state oltrepassate (“die schlimmsten Befürchtungen, die wir hatten, die wurden noch übertroffen”); questo afferma Herbert Bühl, presidente della Eidgenössische Natur- und Heimatschutzkommission.