Fotografia: tra passato e presente

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Si è tenuto venerdì 15 settembre il secondo incontro in occasione della Settimana delle Biblioteche Grigioni. Il tema dell’incontro era la fotografia in Valposchiavo raccontata da Alessandra Jochum e Pierluigi Crameri. Presenti erano pure Luigi Gisep, fondatore del primo archivio fotografico in Valposchiavo, Milena Gisep e Selena Raselli, due fotografe poschiavine.

La fotografia nasce attorno al 1850, e già verso il 1860 si possono trovare foto della Valposchiavo. Questo ci fa capire come la tradizione fotografica sia radicata nella nostra valle. Durante gli anni sono stati parecchi i fotografi che hanno lavorato in valle, sia stabilmente che di passaggio e migliaia sono le foto di paesaggi e persone che sono arrivate fino ai giorni nostri. Luigi Gisep si è reso conto del valore di queste foto, documenti che racchiudono storie affascinanti, bisogna solo avere la voglia di scoprirle. Luigi Gisep non ha solamente ricercato e archiviato migliaia di fotografie, ma ha pure cercato di ricostruire la storia delle persone e dei paesaggi, dando uno spessore maggiore alle immagini. Questo lavoro è poi stato continuato da Alessandra e Pierluigi, che hanno dapprima digitalizzato l’archivio Luigi Gisep e poi raccolto altre immagini per creare l’archivio fotografico Valposchiavo, disponibile solo digitalmente ma che contiene migliaia di foto che altrimenti sarebbero rimaste chiuse nei cassetti.

Nella seconda parte della serata invece c’è stato il confronto tra Milena e Selena, due fotografe professioniste attive tuttora, la prima cresciuta nell’era analogica e la seconda in quella digitale. Per Milena la passione per la fotografia nasce grazie agli album dei viaggi di suo padre Luigi; nonostante non fosse un fotografo professionista, la qualità dei suoi scatti non aveva nulla da invidiare ai professionisti. Selena invece s’innamora di quest’arte durante un viaggio in Irlanda, dove la bellezza dei paesaggi necessitava di essere catturata. Entrambe hanno poi conseguito gli studi per fare di questa loro passione una professione. Anche se entrambe esercitano la stessa professione lo hanno fatto e continuano a farlo in due modi diversi: Milena è cresciuta con la macchina fotografica analogica, una tecnica dove gli scatti devono essere più pensati e per ottenere un’immagine bisogna prima passare per la camera oscura. Recentemente pure Milena si è confrontata con il metodo digitale, non senza difficoltà e nostalgia per l’analogico. Selena invece si è affacciata a quest’arte quando c’erano già le macchine fotografiche digitali che ti permettono di vedere lo scatto subito dopo averlo fatto. Nonostante ciò, pure lei si definisce piuttosto all’antica e quando fotografa cerca di scattare le foto correttamente sin dall’inizio, come se l’opzione “cancella” non esistesse. Inoltre le due fotografe prediligono diversi tipi di fotografia: Milena preferisce la ritrattistica (prima di scattare una foto le piace entrare in empatia con il soggetto), Selena invece favorisce la paesaggistica (infatti l’anno scorso è tornata in Irlanda per fotografare i paesaggi che tempo prima l’avevano fatta appassionare).

La serata presso la biblio ludoteca è stata una serata tra passato e presente, raccontata da persone e immagini che hanno reso attento il pubblico del valore inestimabile che una fotografia può avere.

Link degli archivi: http://istoria.ch.


Alice Isepponi