Sicurezza alle frontiere: un‘ulteriore riduzione del personale è respinta in maniera categorica

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La lotta alla criminalità e la prevenzione dell’immigrazione incontrollata sono sfide che condizionano molto la sicurezza interna. Quest’ultima deve essere garantita dai Cantoni in stretta collaborazione con la Confederazione. Tutti questi livelli istituzionali devono dare il proprio contributo. Essenziale per il “comitato sovra regionale e interpartitico per una maggiore sicurezza nel sud dei Grigioni” è la protezione delle frontiere, in particolare a fronte dello spazio Schengen con le sue regole di libera circolazione. L’attenzione è quindi concentrata sul Corpo delle Guardie di Confine (CGC).

Il CGC, in stretta collaborazione con la polizia cantonale, ha continuato il suo ottimo lavoro anche nel 2017, gestendo al meglio le principali sfide alla frontiera. Negli ultimi mesi, presso i valichi doganali di Campocologno, Müstair e Martina sono stati intercettati più di 50 rifugiati, i quali, in base alle procedure vigenti, sono stati respinti o, se date le condizioni, portati al centro di accoglienza di Altstätten (SG). La popolazione non si è accorta di nulla e ciò potrebbe farle presumere che non ci siano movimenti o problemi alle frontiere. Dove sono, a questo proposito, le informazioni da parte del comando del CGC? Le forze di sicurezza schierate sul campo meritano un ringraziamento per l‘ottimo lavoro svolto.

Tutto ciò non sarebbe tuttavia possibile senza una cooperazione transfrontaliera ben funzionante. In tal senso è doveroso far notare la perfetta e rodata collaborazione tra il CGC, la polizia cantonale e le autorità, nonché forze di sicurezza dei paesi confinanti. I rapporti personali di lunga data, sia a livello politico che operativo, stanno dando i loro frutti. In questo contesto, chiediamo un’ulteriore implementazione delle azioni congiunte, affinché la sicurezza ai nostri confini, così come all’interno del nostro Cantone, possa essere garantita anche in futuro.

Tutti questi compiti e le conseguenti sfide richiedono sufficienti risorse umane. L’addestramento delle guardie di confine dura diversi anni. Per noi è importante avere abbastanza personale dislocato al confine anche in futuro. La popolazione si aspetta sicurezza. Il nostro comitato sostiene senza indugio l‘iniziativa grigionese decisa dal Gran Consiglio e recentemente licenziata senza riserve dal Governo cantonale all‘indirizzo del Consiglio federale. Ma tutto questo non basta e la pressione deve essere mantenuta elevata. Il nostro “comitato sovra regionale e interpartitico per una maggiore sicurezza nel sud dei Grigioni” inoltrerà una mozione durante la sessione di dicembre del Gran Consiglio. Il Governo, rappresentato dal Consigliere di Stato e direttore di polizia Christian Rathgeb, ha il nostro sostegno incondizionato nei suoi sforzi volti a garantire la sicurezza alla frontiera con risorse umane adeguate.

Ciò che purtroppo sorprende una volta di più è una nuova decisione a livello federale, che intende centralizzare anche l‘amministrazione doganale ancora dislocata nelle singole regioni, il che significherebbe l’inaccettabile perdita di ulteriori posti di lavoro nelle nostre periferie. Il nostro comitato non accettarà mai una decisione simile, che considera altamente inopportuna e pericolosa.

Durante la sessione di dicembre del Gran Consiglio prenderemo posizione attraverso una conferenza stampa, in cui esporremo in dettaglio la situazione attuale e le nostre preoccupazioni per la sicurezza interna, nonché alle frontiere.


Per il comitato sovra regionale e interpartitico per una maggiore sicurezza nel sud dei Grigioni

I.r. A.Della Vedova PDC Poschiavo / M.Salis UDC Alta Engadina / M. Michael, PLD Bregaglia